“Non si può pensare solo alla competizione in una fase così complessa, dobbiamo invece aggiungere idee, sommare le esperienze”. L’ex presidente della Camera Roberto Fico non ha dubbi in un’intervista alla “Stampa”: nella possibilità di un Pd più spostato a sinistra da Elly Schlein non vede una minaccia per il Movimento 5 stelle, ma una nuova opportunità di “cooperazione”.
Schlein e Conte insieme a Firenze. Gli piace questa foto: “Sì, è bene che il M5s e il Pd, su alcune tematiche come quelle che animavano il corteo di sabato, siano uniti. È chiaro che dai discorsi di Schlein ci siano affinità su tanti punti con il MSs. Dovremo però capire come si declineranno all’interno del partito”. Il dialogo fra ex alleati riparte “dalle battaglie che più caratterizzano il nostro tempo: il salario minimo, le sperimentazioni sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione e una transizione ecologica integrale”.
La prossima tappa elettorale è quella delle Europee del 2024. Lì però il voto è proporzionale, ogni partito si pesa: “Questi discorsi vengono dopo. Dobbiamo innanzitutto capire se si può fare un lavoro insieme sui territori e in parlamento, magari con i progetti di legge e nelle commissioni. Cercare così un’affinità di intenti nel rispetto delle differenze. Questa è la politica”, ha concluso Fico.
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