Sul tema della violenza sulle donne non serve soltanto una legge, serve anche un cambio di passo, una cultura diversa che faccia considerare tutti gli esseri umani uguali. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando ai giornalisti fuori palazzo Chigi. “Non ci sono esseri umani di serie A ed esseri umani di serie B, ogni persona ha gli stessi diritti e gli stessi doveri. Bisogna spiegare, soprattutto quando si è a scuola, che ogni bambino deve rispettare la propria sorella, la propria mamma, la propria compagna di classe. È una questione anche culturale e di mentalità. Poi bisogna spiegare che non si tiene accanto a sé una donna con le manette ma con il cuore, con la testa e con l’amore”, ha affermato Tajani, sottolineando che il rispetto della persona e del ruolo donna nella società è al centro della nostra cultura e identità cristiane.
“Da presidente del Parlamento europeo inflissi la sanzione più dura mai inflitta a un parlamentare polacco che disse che le donne sono esseri inferiori. Si tratta di responsabilità individuali, ma quando (il fenomeno) diventa troppo numeroso significa che c’è un problema”, ha proseguito. “Noi siamo stati i primi a combattere contro i femminicidi, se c’è un numero per le donne in difficoltà lo si deve a un’iniziativa di Forza Italia. Abbiamo presentato anche un testo di legge per adottare sistemi tecnologici all’avanguardia per tutelare le donne e le famiglie che possono avere problemi. Assolutamente è una questione di parità e di dignità della persona, non è né di destra né di sinistra. Voler strumentalizzare queste vicende da un punto di vista politico è un grave errore, non è questo il modo per rafforzare la dignità della donna e garantire la sicurezza alle donne. Dobbiamo far sì che ognuno di noi possa essere rispettato nella sua identità e dignità”, ha concluso.
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