Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’attuazione del programma di governo, Giovanbattista Fazzolari, in un’intervista al “Corriere della Sera” spiega che “non c’è mai stata una lunga notte di trattative. Siamo passati dai titoli ‘Meloni pigliatutto scontenta gli alleati’ a ‘Tutti contenti, meno Meloni’. La verità è che Giorgia ha stabilito un metodo: la condivisione”. Quindi non c’è stata una spartizione: “Il contrario – dice Fazzolari – Il principio era che ogni ad e ogni presidente doveva avere il gradimento di tutti. Così le nomine sono state tutte di alto profilo. E ciò mostra la grande serietà di questo governo”. Però sul duo di Enel Cattaneo-Scaroni la premier ha ceduto alle pressioni di Lega e FI: “Cattaneo è considerato vicino alla nostra area. Ma abbiamo valutato il profilo più utile alle aziende. L’Enel ha una forte esposizione finanziaria e non ci sono tanti manager capaci come Scaroni di interloquire con i fondi di investimento”. Quanto ai trascorsi con Mosca: “Aveva chiuso accordi in un periodo in cui tutta l’Ue si approvvigionava lì. Il suo grave errore e quello di tutta l’Ue”.
Poi c’è il caso Donnarumma: “Guiderà Cdp Capital Venture. Incarico di grande prestigio e responsabilità”. Leonardo sale in borsa, Enel scende ma secondo il sottosegretario si tratta di “dinamiche di mercato non preoccupanti”. E non è vero che Cingolani a Leonardo l’ha voluto Draghi: “No. È una scelta di visione. L’Ucraina ci ha insegnato che la Difesa deve essere all’avanguardia nella tecnologia. Lui è consulente Nato proprio su questi temi”, ha concluso Fazzolari.
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