La rete unica “deve essere sotto il controllo dello Stato”, ma “le modalità per arrivare all’obiettivo possono essere diverse. È fondamentale che un asset strategico per la sicurezza nazionale sia sotto controllo” pubblico. Lo spiega ad “Agenzia Nova” il deputato di Liberi e uguali, Stefano Fassina, interpellato sull’ipotesi di una fusione tra Open Fiber e Tim evocata di recente in un’intervista dal deputato M5s Riccardo Fraccaro.
Fassina: “Finalità è arrivate a una rete unica”
“Bisogna che il governo intervenga anzitutto su Cassa depositi e prestiti al fine di far presentare la lista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Tim, dove Cassa depositi e prestiti ha una quota del 10 per cento, con la finalità di arrivare a una rete unica che abbia il controllo pubblico, e consenta a tutti gli operatori di poterla utilizzare in condizioni di parità, senza un’integrazione verticale che è anche contestata dalla Commissione europea”, spiega Fassina, precisando che “in Parlamento, oltre ai Cinquestelle, ci sono anche altre forze politiche che insistono affinché ci sia il controllo pubblico della rete”.
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