L’Agenzia etiope per la sicurezza delle comunicazioni (Insa) ha sventato un tentativo di attacchi informatici “coordinati” contro l’infrastruttura della Grande diga della rinascita etiope (Gerd). È quanto affermato dal direttore generale dell’Insa, Shumete Gizaw, il quale ha attribuito la responsabilità dell’attacco a non meglio precisati gruppi sostenuti da agenti locali e stranieri “invidiosi della pace e dello sviluppo dell’Etiopia”. “Gli attacchi informatici sono stati sventati con successo”, ha detto Gizaw nel corso di una conferenza stampa, precisando che le autorità sono riuscite a sventare anche numerosi tentativi di attacchi informatici “correlati” contro le principali istituzioni finanziarie del Paese. Gli attacchi, ha inoltre aggiunto il funzionario, hanno preso di mira i circa 37 mila computer interconnessi utilizzati dalle istituzioni finanziarie, tuttavia l’intervento degli esperti “ha infranto i sogni di tutti coloro che complottano per causare la distruzione”.
Gizaw non ha menzionato i nomi dei gruppi che si presuma siano dietro questi attacchi né dei loro presunti sponsor. Nel giugno 2020 attacchi informatici simili contro la diga Gerd erano stati condotti da hacker con sede in Egitto denominati Cyber Horus Group, AnuBis Hacker e Security By Passed con lo slogan “Black Pyramid War”. Anche in quel frangente l’Insa riuscì a sventare gli attacchi che, secondo l’accusa etiope, miravano a sabotare la costruzione della mega-diga e ad interrompere il processo di primo riempimento del bacino della diga. Finora l’Etiopia è riuscita a riempire il bacino con 4,9 miliardi di metri cubi durante la stagione delle piogge del 2020 e ha aggiunto altri 13,5 miliardi di metri cubi nel 2021, una quota sufficiente per iniziare a generare energia elettrica.
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