Il governo federale etiope ha accettato la nomina del portavoce del Fronte di liberazione popolare del Tigrè (Tplf), Getachew Reda, come nuovo presidente dell’amministrazione regionale che verrà istituita secondo quanto concordato negli accordi di pace firmati a Pretoria. Lo riferisce con un comunicato l’ufficio del primo ministro, Abiy Ahmed, precisando che Reda è nominato capo dell’amministrazione ad interim della regione del Tigrè e che spetterà a lui formare un Consiglio esecutivo “inclusivo”. Membro del comitato esecutivo del Tplf, Reda era stato proposto dal partito – il principale nella regione tigrina – come successore dell’attuale presidente Debretsion Gebremichael. La sua nomina aveva sollevato dubbi negli analisti per il ruolo molto attivo svolto da Reda nei due anni di conflitto nel nord etiope, ma la decisione – presa ieri – da parte del parlamento etiope di rimuovere il Tplf dalla lista nera governativa degli enti e gruppi ritenuti terroristi ha aperto la strada alla sua conferma. La rimozione, annunciata dalla Camera dei rappresentanti del popolo (la camera bassa del parlamento etiope), è un prerequisito per la partecipazione del Tplf all’imminente istituzione di una nuova amministrazione ad interim del Tigrè, prevista dall’accordo di pace siglato a Pretoria lo scorso 2 novembre.
“La Camera ha adottato a maggioranza la decisione di rimuovere la designazione terroristica del Tplf”, si legge nella dichiarazione parlamentare. “Durante i dibattiti (…), è emerso chiaramente come la rimozione della classificazione di gruppo terrorista dal Tplf fosse essenziale per l’attuazione dell’accordo di pace raggiunto a Pretoria tra il governo federale e il Tplf”, aggiunge la dichiarazione, precisando che 61 deputati hanno votato contro e cinque si sono astenuti. Il rappresentante del governo alla Camera, Tesfaye Belgige, ha sottolineato l’importanza della revoca della designazione del Tplf come organizzazione terroristica nel sostenere gli sforzi in corso per portare una pace duratura in Etiopia. Rispondendo alle domande sollevate dai parlamentari, il ministro della Giustizia, Gedion Themotiwos, ha affermato che il Tplf ha adottato misure “positive” che hanno determinato la revoca della sua designazione. Ricordando le condizioni che hanno costretto il governo a designare il Tplf come organizzazione terroristica, tra cui la disobbedienza all’ordine costituzionale, lo svolgimento di elezioni illegali nel Tigrè e l’attacco al Comando Nord delle Forze di difesa dell’Etiopia (Endf), il ministro ha quindi riconosciuto che il gruppo ha “contribuito agli sforzi nazionali per la pace”, citando “la buona volontà” da parte tigrina di disarmare e smobilitare i suoi combattenti come “passi positivi” compiuti dal Tplf sulla base dell’accordo di pace di Pretoria.
La designazione del Tplf come organizzazione terroristica era stata approvata all’unanimità dalla Camera dei rappresentanti il 6 maggio 2021. Al potere in Etiopia dalla caduta del regime comunista di Hailemariam Menghistu, nel 1991, il Tplf ha governato l’Etiopia per tre decenni prima di essere gradualmente emarginato con l’arrivo del primo ministro Abiy Ahmed, eletto alla guida del Paese nel 2018, fino a che la situazione non precipitasse con lo scoppio del conflitto nel novembre del 2020. In conformità con l’accordo di pace firmato a Pretoria il 2 novembre scorso dalle parti in conflitto, i combattimenti sono cessati, i servizi di base (elettricità, telecomunicazioni, banche e infrastrutture) hanno iniziato a essere ripristinate nel Tigrè e l’accesso degli aiuti umanitari alla regione è stato riaperto.
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