L’aeronautica federale etiope ha bombardato pochi minuti fa la capitale del Tigrè, Macallè, per la seconda volta in tre giorni. È quanto riferisce l’emittente ufficiale tigrina “Tigrai Media House”, che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un video dell’avvenuto bombardamento. Si tratta del secondo raid aereo effettuato dall’aviazione etiope su Macallè dopo quello di lunedì scorso che, secondo fonti ospedaliere, ha provocato la morte di almeno tre civili, tra cui due bambini. Il raid di lunedì è stato confermato anche dal governo di Addis Abeba, che tramite l’agenzia di stampa statale “Ena” ha fatto sapere di aver lanciato attacchi aerei contro obiettivi del Fronte di liberazione popolare del Tigrè (Tplf). I raid, stando alle ricostruzioni ufficiali, hanno colpito mezzi e apparecchiature di comunicazione nella città utilizzate dal Tplf, ma in questo contesto “misure per prevenire vittime civili durante gli attacchi aerei sono state adottate con successo”, spiega l’agenzia. In precedenza un portavoce del governo aveva bollato le notizie sui bombardamenti come una “bugia assoluta”, affermando che “non c’è motivo per cui l’aviazione etiope colpirebbe Macallè”. In precedenza il governo dell’Etiopia aveva accusato il Tplf di aver ucciso 30 civili nell’area di Nord Wollo, nella regione degli Amhara, e in quella degli Afar. In una dichiarazione alla stampa, il ministro di Stato per i servizi di comunicazione, Legesse Tulu, ha dichiarato che l’offensiva del Tplf “non è focalizzata su obiettivi militari, ma ha preso di mira migliaia di civili, inclusi bambini, donne, anziani, veterani di guerra e anziani” e ha invitato tutti i cittadini etiopi a lavorare insieme per impedire ciò. Le accuse seguono quelle rivolte dal ministero degli Esteri di Addis Abeba che ha accusato le forze del Tigrè di aver “gridato al lupo” per coprire i suoi nuovi attacchi condotti contro i civili nel nord del Paese.
Nel frattempo, stando agli ultimi aggiornamenti sul campo, sono tre i fronti principali in cui si sta combattendo nella regione degli Amhara: nell’area di Gashena, situata al confine con il Tigrè; a Dessiè, nell’est della regione (che stando ad alcune fonti sarebbe caduta nelle mani dei tigrini, sebbene non vi sia conferma ufficiale); a Kombolcha, nel sud della regione al confine con l’Afar. In quest’ultima regione, secondo quanto riporta l’account Twitter “Ethiopia Map”, l’esercito federale etiope ha nel frattempo portato rinforzi provenienti dal distretto occidentale di Mille nell’area di Sifra, mentre pesanti combattimenti sono stati segnalati nelle vicinanze di Wichale, nella regione degli Amhara, dopo che le Forze di difesa del Tigrè (Tdf) hanno catturato la città e le Forze armate nazionali dell’Etiopia (Endf) hanno lanciato un contrattacco di successo costringendo i tigrini alla ritirata. Si continua a combattere anche per il controllo strategico dell’autostrada A2, che collega Addis Abeba a Macallè. Intanto migliaia di rinforzi delle milizie tigrine si stanno dirigendo verso il fronte, sebbene la maggior parte sia male armata, mentre attacchi aerei e bombardamenti sono stati segnalati anche a nord di Hayk, sempre nella regione degli Amhara, mentre le Tdf cercano di aggirare nuovamente le difese sulla strada per Dessiè.
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