Erdogan nella regione dei Balcani per rafforzare ulteriormente la presenza turca

Il viaggio del capo dello Stato giunge in un momento di grande attivismo della Turchia a livello internazionale, forte del rapporto equidistante tra Mosca e Kiev nel conflitto in Ucraina e del rilancio delle relazioni con Paesi un tempo ostili come Egitto, Israele ed Emirati Arabi Uniti

Il rafforzamento dei legami bilaterali tra la Turchia e la regione dei Balcani, il rilancio della cooperazione economica e il rafforzamento del ruolo turco nei complessi conflitti politici interni: sono questi alcuni degli obiettivi del tour del presidente Recep Tayyip Erdogan che ha preso il via oggi in Bosnia Erzegovina e che proseguirà in Serbia e Croazia. Il viaggio del capo dello Stato turco giunge in un momento di grande attivismo della Turchia a livello internazionale, forte del rapporto equidistante tra Mosca e Kiev nel conflitto in Ucraina e del rilancio delle relazioni con Paesi un tempo ostili come Egitto, Israele ed Emirati Arabi Uniti. La visita del presidente turco coincide inoltre con un momento altissima tensione con la Grecia, accusata da Ankara di aver commesso una serie di violazioni dello spazio aereo e marittimo turco. Tale situazione ha visto lo stesso Erdogan minacciare Atene di un’azione militare, dichiarazioni subito denunciate dalla Grecia sia in sede Nato che Ue.

Il viaggio nei Balcani conferma quindi il grande interesse di Ankara per una regione su cui il governo turco ha sempre avuto una grande influenza, aumentando fortemente i rapporti commerciali per favorire le esportazioni. Nella sua visita il capo dello Stato turco è infatti accompagnato da una folta delegazione composta da sette ministri (Esteri, Interno, Cultura e Turismo, Difesa, Industria, Agricoltura, Commercio e Trasporti) e da rappresentanti delle varie società ed enti gestiti dallo Stato tra cui il presidente delle industrie della difesa turche, Ismail Demir. Al suo arrivo a Sarajevo, Erdogan ha avuto un incontro con la presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina, composta dal presidente di turno ed esponente musulmano Sefik Dzaferovic, il croato Zeljko Komsic e il serbo Milorad Dodik. In una conferenza stampa congiunta al termine dei colloqui, Erdogan ha definito “eccezionali” le relazioni con la Bosnia Erzegovina, sottolineando il sostegno all’integrità territoriale e alla stabilità del Paese. Erdogan ha anche incontrato i membri della Camera dei rappresentanti e della Camera dei popoli dell’Assemblea parlamentare, i più alti organi legislativi del Paese, e visitato la tomba di Alija Izetbegovic, il primo presidente bosniaco del Paese morto nel 2003.

Nella conferenza stampa organizzata al termine dell’incontro con la presidenza tripartita, Erdogan ha sottolineato l’importanza che le elezioni di ottobre in Bosnia Erzegovina siano trasparenti. “La Bosnia Erzegovina va verso il voto del 2 ottobre e questa mia visita prima delle elezioni è di grande importanza”, ha detto il presidente turco. “Ancora una volta ho sottolineato il significato che attribuiamo alla pace, così come il nostro sostegno alla stabilità. È importante per l’intera regione che le elezioni in Bosnia Erzegovina siano trasparenti”, ha affermato Erdogan, il quale ha aggiunto di essere “contro” l’intervento dell’Alto rappresentante Christian Schmidt alle modifiche della legge elettorale nel Paese balcanico. Il leader turco ha poi confermato la decisione unanime di oggi sulla facilitazione del movimento dei cittadini dei due Paesi, che potranno viaggiare con la sola carta d’identità. Erdogan ha quindi sottolineato la disponibilità della Turchia, con il consenso di tutte le parti, a “fare tutto il possibile per superare i problemi in Bosnia Erzegovina”, sottolineando che durante l’incontro si è discusso del miglioramento della cooperazione bilaterale, di commercio e dei passi da fare per migliorare le relazioni nella regione grazie anche alla costruzione dell’autostrada Sarajevo-Belgrado. “Attribuiamo grande importanza al progetto dell’autostrada, che considero un progetto pacifico il quale renderà più vicini non solo i Paesi ma anche le popolazioni della regione”, ha affermato Erdogan.

Da parte sua, Dzaferovic ha affermato che la Turchia e la Bosnia Erzegovina godono di relazioni amichevoli, notando i legami storici e culturali tra i due Paesi. Il presidente di turno ed esponente musulmano ha anche affermato che sono in atto piani per espandere il commercio bilaterale a un miliardo di dollari nel prossimo periodo. Dzaferovic ha inoltre annunciato che i cittadini della Bosnia Erzegovina e della Turchia potranno viaggiare con la sola carta d’identità. La Turchia firmerà un accordo simile anche con la Serbia domani. “Ho parlato di due cose molto importanti con Erdogan”, ha affermato il leader bosniaco, “l’autostrada Sarajevo-Belgrado e i documenti sul movimento libero dei cittadini che sono stati adottati”. “Un’altra questione per la quale siamo grati al presidente Erdogan è quella delle relazioni della Turchia con tutti i Paesi dei Balcani occidentali. La Turchia ha buone relazioni con tutti i Paesi dei Balcani occidentali e svolge qui un ruolo distensivo”, ha continuato Dzaferovic. Il presidente di turno ed esponente musulmano della Bosnia Erzegovina ha poi detto di essere grato alla Turchia per il suo ruolo di mediazione nella guerra tra Russia e Ucraina e ha sottolineato che le sue attività diplomatiche hanno consentito la partenza del grano dai porti ucraini. Ciò “ha impedito a un gran numero di persone nel mondo di soffrire la fame”.

Da parte sua Milorad Dodik, esponente serbo della presidenza tripartita, ha definito Erdogan “uno dei pochi veri leader” a livello internazionale, “a differenza di quelli dell’Occidente”. Dodik ha affermato che quella di Erdogan “è una di quelle visite importanti che possono risolvere i problemi”. “Il presidente turco è venuto qui con un pacchetto di aiuti per la Bosnia Erzegovina, senza imporre condizioni”, ha detto Dodik. “Potrebbe essere un esempio per altri funzionari, soprattutto quelli occidentali che vengono nel nostro Paese un po’ arrabbiati, per dirci come dovremmo organizzare la nostra società. E ci lasciano dei pasticci che dobbiamo risolvere per anni”, ha aggiunto Dodik. L’esponente serbo ha detto di approvare la decisione presa oggi secondo cui i cittadini della Bosnia Erzegovina si possono recare in Turchia solo con la carta d’identità e viceversa. “Lavoreremo su questo, così come sullo sviluppo delle zone industriali e dell’energia. Il pragmatismo di Erdogan aiuta a risolvere le cose senza che ci siano imposizioni dall’esterno”, ha affermato il leader serbo.

L’apprezzamento per l’operato della Turchia nel Paese balcanico e per l’impegno profuso dal presidente Erdogan in questi è stato sottolineato anche dall’esponente croato della presidenza della Bosnia Erzegovina Komsic, secondo cui Ankara ha un ruolo “stabilizzante” nelle complesse dinamiche interne al Paese e in generale della regione. “Una delle rare cose su cui siamo tutti d’accordo sono il ruolo del presidente Erdgoan le politica del governo turco”, ha affermato Komsic. “Questo è un fatto e non un segreto. Abbiamo un amico sincero in Erdogan e in Turchia. Dobbiamo sottolineare il ruolo stabilizzatore di Erdogan e le politiche che attua. Sono sicuro che questa cooperazione continuerà allo stesso ritmo e intensità”, ha aggiunto l’esponente croato osservando che da ogni incontro con il presidente turco “nasce una nuova iniziativa”.

Negli ultimi anni, la regione dei Balcani è diventata un mercato attraente per gli investitori turchi grazie alla sua forza lavoro qualificata, all’ambiente di investimento favorevole alle imprese e agli incentivi fiscali e finanziari. La regione, che ha profondi legami storici e culturali con Ankara è spesso descritta come la porta turca verso l’Uniione europea grazie alla sua posizione geografica. In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa turca “Anadolu”, Zdravko Marinkovic, capo della Camera del commercio estero della Bosnia Erzegovina, ha affermato che il viaggio di Erdogan nei Balcani è importante per la regione. “la Turchia ha investito 265 milioni di dollari in Bosnia Erzegovina l’anno scorso. La Turchia è una delle più importanti potenze di investimento nel Paese. Il volume degli scambi è aumentato a circa 600 milioni di dollari l’anno scorso”, ha dichiarato Marinkovic. Anche in Serbia, seconda tappa del viaggio di Erdogan, la Turchia ha aumentato investimenti e relazioni commerciali. Marija Sepi, capo del Centro per l’Europa presso la Camera di commercio serba ai media turchi che il volume del commercio estero ha raggiunto 1,73 miliardi di dollari nel 2021, con le importazioni dalla Turchia aumentate del 43 per cento. In Serbia sono registrate 699 società turche in cui lavorano 10.000 persone. Importanti anche i rapporti economici con la Croazia. Sempre parlando all’agenzia di stampa “Anadolu”, Silva Stipic, direttore del Centro internazionale per l’occupazione presso la Camera dell’economia croata, ha affermato che il volume degli scambi bilaterali ha raggiunto gli 845 milioni di dollari nel 2021 nei primi cinque mesi del 2021 ha già raggiunto i 501 milioni.

Domani, Erdogan sarà in Serbia seconda tappa del tour balcanico in cui avrà incontri bilaterali con il presidente serbo Aleksandar Vucic. “Abbiamo la volontà di sviluppare la nostra cooperazione reciproca con la Serbia in ogni campo. Discuteremo le nostre relazioni bilaterali nei nostri incontri con Vucic. Discuteremo anche le opportunità di cooperazione e i passi congiunti che possiamo intraprendere”, ha affermato il presidente turco nella conferenza stampa organizzata prima della sua partenza da Ankara per Sarajevo, ricordando che 1.500 cittadini contribuiscono con il lavoro al “prestigio” della capitale serba Belgrado. Visiteremo il progetto Waterfront con Vucic. Avremo modo di scambiare anche opinioni su questioni regionali e internazionali, in particolare per quanto riguarda il dossier Bosnia Erzegovina. La Serbia è un partner importante con cui lavoriamo con il mantenimento della pace e della stabilità nei Balcani. Il nostro ufficio consolare, aperto a Nis la scorsa settimana, rafforza i nostri legami con la regione del Sanjak”, ha affermato il capo dello Stato turco. In merito alla Croazia, ultima tappa del viaggio, il presidente turco avrà incontri separati con l’omologo croato Zoran Milanovic e il primo ministro Andrej Plenkovic. Durante la sua permanenza in Croazia, Erdogan inaugurerà a Sisak, il prossimo 8 settembre, la prima eco-moschea della regione realizzata con il sostegno dell’agenzia Tika.

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