Banner Leonardo

Elly Schlein stretta tra guerra in Ucraina e maternità surrogata

Il punto del direttore Riccardo Bormioli

© Agenzia Nova - Riproduzione riservata

Per la neo segretaria del Partito democratico l’ora delle scelte divisive rispetto ai possibili e teorici partner dell’opposizione al governo di centrodestra. E non sarà un rapporto facile da costruire, al di là delle buone intenzioni manifestate in queste ultime settimane. Elly Schlein dovrà trovare una strada che la identifichi rispetto al suo elettorato ma che nel contempo non tagli i ponti né con il Movimento 5 stelle, né con il Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Per semplificare si può dire che la Schlein è pressata da sinistra e da destra, visto che su alcuni temi le posizioni dei centristi sono vicine a quelle del centrodestra.

Sull’utero in affitto e la maternità surrogata Calenda ha fatto sapere di pensarla esattamente come la premier e il governo: il no che viene dal Terzo polo è secco e non negoziabile. Lo ha ripetuto Mara Carfagna: “Va bene la tutela ai figli delle coppie gay ma sulla maternità surrogata siamo pronti a votare con Giorgia Meloni“. Più o meno gli stessi concetti il partito di Calenda e Renzi li ha espressi da tempo sul tema della giustizia e sulla controversa questione delle intercettazioni. Difficile che Elly Schlein possa percorrere analoga strada per ricucire lo strappo.

Ma d’altra parte, che le opposizioni al governo di centrodestra fossero e siano ancora divise non è una novità di oggi. Semmai la nomina di Schlein alla guida del Pd può aver accentuato alcune diversità di vedute su temi, diciamo così, sensibili. Come la guerra in Ucraina e l’invio di armi dall’Italia a Kiev.

La segretaria dei democratici ha più volte ribadito il sostegno al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky, ma si è mostrata ambigua quando si è affrontato il tema delle armi: né un sì, ma nemmeno un no, piuttosto un ni. Possiamo anche mandare altre armi ma in parallelo dobbiamo avviare e favorire un vero negoziato fra le parti.

Non stupisce, quindi, che il leader dei 5 stelle, Giuseppe Conte, dopo essere stato al fianco della Schlein nella marcia pacifista di Firenze, chieda ora alla segretaria del Pd “una vera prova di pacifismo”. Se fosse un no all’invio delle armi, per Elly Schlein non solo si aprirebbe uno scontro dentro il partito, ma la sua immagine rispetto ai nostri alleati occidentali ne risulterebbe lesa e in qualche modo compromessa.

Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram

© Agenzia Nova - Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

Ultime notizie

Elezioni amministrative in Spagna: a Madrid e Valencia popolari in vantaggio

Nella capitale il Partito popolare non raggiunge la maggioranza assoluta

Giro d’Italia: Cavendish vince a Roma, Roglic trionfa in rosa. Presenti Mattarella e Tajani

Chiusura nella Capitale per la 162 esima edizione della corsa. A premiare i ciclisti il presidente della Repubblica

Quartapelle (Pd): “L’ambasciata iraniana a Roma ha montato una telecamera su una forca”

"Si tratta di una chiara intimidazione contro chi manifesta fuori dall’ambasciata", ha scritto la senatrice del Pd

Erdogan si conferma presidente della Turchia: vince il ballottaggio con il 52 per cento dei voti

Questo risultato sancisce l’inizio del terzo mandato del leader turco, che rimarrà alla guida del Paese fino al 2028

Il senatore repubblicano Graham incontra Zelensky: “I russi morti? Denaro ben speso”

La portavoce del ministero degli Esteri russo risponde ricordando gli investimenti Usa nella Germania nazista

Altre notizie

Salvini: “I commissari non si scelgono in base alle simpatie politiche”

Il ministro delle Infrastrutture è intervenuto al Festival dell'Economa di Trento: "Il mio obiettivo è spendere bene tutti i soldi del Pnrr"

Una chiazza fosforescente ha colorato il Canal Grande di Venezia

Campioni della sostanza sono stati prelevati dai Vigili del Fuoco e verranno presto analizzati

Ballottaggi nel Lazio: si vota per eleggere il nuovo sindaco di quattro comuni

Al voto ci sono Anagni, in provincia di Frosinone, Aprilia in provincia di Latina, Velletri e Rocca di Papa per la Città metropolitana di Roma

Tajani: “Alzare i tassi oltre il necessario non fa bene alla salute dei paesi europei”

Il ministro degli Esteri è intervenuto al Festival dell'Economia di Trento: "Da noi l’inflazione è provocata dalla guerra e dal suo impatto sui prezzi dell’energia”

Turchia al voto: al seggio spunta anche un agnellino – video

Dopo il grande successo di affluenza al primo turno (quasi al 90 per cento), ci si aspetta un'ampia partecipazione anche al secondo turno