Sono riprese questa mattina le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi che oggi incontra i rappresentanti di Confindustria, delle parti sociali e degli Enti locali, in attesa di sciogliere la riserva al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo aver ascoltato i partiti e aver incassato il sì alla nascita di un nuovo esecutivo da parte del Partito democratico, Forza Italia e Lega, rimane da capire cosa farà il Movimento 5 stelle. Il suo garante Beppe Grillo ha chiesto agli iscritti alla piattaforma Rousseau di “avere un attimo di pazienza”, sospendendo temporaneamente il voto. E oggi, tramite il Blog delle Stelle, lancia la proposta di un super ministero per la transizione ecologica. “Lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi – scrive il garante del M5s -. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società. E anche papa Francesco. Siamo francescani, fondati il 4 ottobre, giorno di San Francesco”. Secondo Grillo, “un super ministero per la transizione ecologica fonde le competenze per lo sviluppo economico, l’energia e l’ambiente. Capiamolo, una volta per tutte: è l’economia che rovina l’ambiente, non il contrario. Lo dico da vent’anni negli spettacoli”. Sul tema era intervenuto ieri anche il capo politico del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, al termine delle consultazioni ha cui ha partecipato anche lo stesso Grillo. “Abbiamo trovato nelle proposte messe in campo dal presidente incaricato una serie di spunti che avevamo anticipato nelle precedenti consultazioni, ma la cosa a cui tenevamo di più era che l’azione di governo avesse come pilastro la transizione ambientale e quella energetica”, ha chiarito.
Per Draghi il sostegno di Confindustria
Intanto Draghi ha incassato oggi il sostegno di Confindustria. “Abbiamo espresso al presidente incaricato il nostro più convinto sostegno all’azione che dovrà intraprendere, e la viva speranza che il consenso parlamentare riservato al suo programma sia ampio e solido”, ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo l’incontro. “C’è davvero molto da fare, e bisogna farlo presto e bene”, ha sottolineato Bonomi, spiegando che nel corso della riunione “abbiamo provveduto a informare il presidente Draghi sulle posizioni che Confindustria ha assunto nell’ultimo anno su tutti i maggiori temi che rimangono irrisolti nell’agenda del Paese: dal Piano nazionale di ripresa e resilienza al piano vaccinale, dalla riforma degli ammortizzatori sociali alla riforma della pubblica amministrazione e delle sue procedure, dalla necessità di una grande alleanza pubblico-privato, per moltiplicare gli investimenti e concentrarli dove più servono alla ripresa del Paese, tenendo in considerazione il peso del debito emergenziale che le imprese hanno contratto”, fino “alla riforma del fisco” e “alla sostenibilità generale della finanza pubblica”. Poco prima di Bonomi, l’ex numero 1 dell’Eurotower ha ricevuto il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Antonio Patuelli. “Le banche sostengono e sosterranno gli investimenti per le modernizzazioni e lo sviluppo” e “sono impegnate per il sostegno alla resistenza e alla ripresa ” anche se “ci preoccupano i rischi insieme di imprese e banche”, ha detto. “Abbiamo chiesto al presidente incaricato che non vengano interrotti anzitempo” i provvedimenti eccezionali che in questi mesi sono stati varati dalle autorità europee e nazionali a sostegno dell’economia produttiva, con prestiti garantiti e con moratorie, e “che abbiamo una durata più lunga della pandemia”, ha voluto sottolineare Patuelli. Pronta a collaborare anche l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania), con Maria Bianca Farina che al termine del colloquio ha dato “disponibilità ad essere presenti in maniera centrale in questa difficile ma storica, quantomai necessaria, operazione di rilancio che ci apprestiamo a vivere”, è quanto riferito dal presidente dopo le consultazioni.
Regioni, province e comuni: “Massima collaborazione”
“Massima collaborazione” al premier incaricato Mario Draghi è arrivata anche da parte delle Regioni, province e comuni. Come Regioni “abbiamo indicato al premier due priorità assolute: vaccini e Recovery plan”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine delle consultazioni con Draghi. Le Regioni hanno offerto la loro collaborazione affinché “la campagna di vaccinazione sia più rapida e incisiva” e si sono dette soddisfatte della risposta di Draghi che ha indicato la volontà di accelerare la campagna. Per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza “abbiamo chiesto un incontro urgente augurandoci che il governo nasca il prima possibile”. “Serve – ha sottolineato Bonaccini – che ci sia una più concertata e condivisa collaborazione perché nessun governo senza la compartecipazione degli enti territoriali può mettere a terra i progetti del Recovery fund”. Durante l’incontro “non abbiamo parlato di un prolungamento del calendario scolastico”, ha specificato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sottolineando come “noi sindaci abbiamo dato la nostra disponibilità indipendentemente dalle scuole a colmare il gap formativo con i nostri centri estivi”. Draghi “è consapevole della necessità di avere un esercito civile che faccia la propria parte per attuare la sfida delle vaccinazioni”, ha poi aggiunto il presidente dell’Unione delle province d’Italia (Upi), Michele de Pascale, che auspica che il Recovery Plan “sia l’occasione per dire ai cittadini italiani e ai ragazzi e alle ragazze italiane che non ci sarà mai più una scuola non a norma da un punto di vista sismico”.