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Draghi: “Dal governo condizioni perché il Pnrr continui, a prescindere da chi ci sarà”

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“Abbiamo conseguito tre grandi risultati: abbiamo reso l’Italia uno dei paesi più vaccinati, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi. Il governo ha creato le condizioni perché il Pnrr continui, a prescindere da chi ci sarà”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. “Abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi del Pnrr per il 2021”, ha affermato Draghi, sottolineando che “Governo, regioni e comuni “si muovono con determinazione e forza. C’è da essere soddisfatti per ciò che è stato fatto questo anno”.“Non c’è ragione di temere che non si possa fare bene anche in futuro”, ha aggiunto. “Prevediamo che il rapporto fra debito pubblico e Pil cominci a scendere già da questo anno, l’Italia ha tutto per tornare a crescere”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, chiarendo che “E’ essenziale per continuare l’azione di contrasto alla pandemia, di rilancio della crescita, e portare a termine l’attuazione del Pnrr che la legislatura arrivi al suo termine naturale”.


Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rispondendo ad una domanda di “Agenzia Nova” nel corso della conferenza stampa, ha chiarito che “l’azione di governo sul Pnrr continua con determinazione a creare le condizioni per attuare il piano. Ovvero mettere in condizioni gli enti per poter erogare queste risorse”. “Dobbiamo immaginare una società ed una quantità di istituzioni che cambiano il loro modo di agire: questa è la vera sfida”, ha aggiunto il presidente. Qualora poi ci fosse la necessità di aiutare le associazioni di rappresentanza di impresa ad utilizzare i fondi del piano, “sarà fatto da parte del governo”.

Draghi: “Sono un nonno al servizio delle istituzioni”

Questo governo “è nato chiamato dal presidente della Repubblica ed ha fatto molto di quello per cui è stato chiamato”, ha dichiarato Draghi. Fondamentale per l’azione di governo “è stato il sostegno delle forze politiche” e dunque “la responsabilità della decisione” sul prosieguo dell’esecutivo “è nelle mani delle forze politiche”.  Il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa ha poi chiarito che “i miei destini personali non contano assolutamente niente. Sono al sevizio delle istituzioni e non ho aspirazioni particolari di un tipo o dell’altro. Sono un nonno”. “L’aumento di credibilità del Paese può essere un moltiplicatore psicologico dell’azione di governo e dell’azione stessa del Pnrr. E’ qualcosa che moltiplica le capacità di successo del Paese”, ha aggiunto Draghi, sottolienando che “L’importante è vivere al meglio il presente. Questo cerco di fare”.  E sulla Legge di bilancio il presidente del Consiglio ha dichiarato che  “C’è stato molto affanno nella fase terminale della discussione sulla manovra, e questo è già successo tantissime volte”. “L’affanno è dovuto alle scadenze che il Pnrr”, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, “ha imposto all’azione di governo nel mese di dicembre”, ha poi aggiunto Draghi, concludendo che “Se è possibile trovare” un altro nome di altro profilo per il Quirinale “lo si deve chiedere” alla maggioranza.

Il presidente della Repubblica e le candidature al Quirinale

La possibilità di una frattura nella maggioranza per l’elezione del presidente della Repubblica “è uno scenario da temere. Avendo detto che serve una maggioranza ampia perché l’azione del governo continui, è immaginabile una maggioranza che si spacchi sul presidente della Repubblica e si ricomponga magicamente quando è il momento di sostenere il governo? Questa è la domanda da farsi”. Così il presidente del Consiglio nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. Per il presidente Mattarella “deve esserci un messaggio di affetto e credo che questa sia la prima cosa che pensano tutti gli italiani”, ha dichiarato Draghi, sottolineando che “Ha svolto il suo ruolo con dolcezza e fermezza: ha scelto con lucidità e saggezza”.  Sergio Mattarella “è l’esempio, il modello, di presidente della Repubblica”, ha continuato il presidente del Consiglio. E sempre in tema Quirinale, Draghi ha poi aggiunto “Non sta a me dare” valutazioni sulla candidatura al Colle di Silvio Berlusconi. “Non l’avrei fatto nemmeno da presidente della Bce: non avrei dato valutazioni di questo tipo che esondavano dal mio compito, allora e oggi”.

Draghi

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