Il ministro della Salute Roberto Speranza interverrà oggi davanti alle Camere per spiegare quali sono le nuove misure anti-Covid su cui si sta lavorando in vista del prossimo decreto. L’ultimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte scade il 5 marzo e il governo di Mario Draghi sta studiando il nuovo provvedimento. La linea che si manterrà è quella della prudenza: resterà la divisione in zone colorate, ma dovrebbero essere inseriti dei correttivi per restringere o allargare a seconda del numero dei contagi. Il premier punterebbe su un decreto per lasciare più spazio al Parlamento ma i tempi sono stretti. Il presidente infatti vorrebbe accelerare per informare i cittadini e tutte le categorie colpite dalle restrizioni con largo anticipo. “I cittadini non sono sudditi. Le decisioni non possono essere calate dall’alto all’ultimo minuto, la gente deve avere il tempo di informarsi e organizzarsi”, avrebbe detto Draghi, che vorrebbe varare il decreto entro il fine settimana.
Non a caso, ieri sera ha incontrato gli scienziati del Comitato tecnico scientifico e alcuni ministri per fare il punto sulla situazione. E sempre ieri Draghi ha preso parte al pre-vertice del Consiglio europeo, in programma per domani e venerdì, con Angela Merkel, Ursula von der Leyen, il portoghese Antonio Costa e il greco Kyriakos Mitsotakis. Il premier italiano, al suo debutto in Europa, ha proposto di aumentare la produzione di vaccini entro aprile o al più tardi entro maggio. AstraZeneca ha fatto sapere che anche nel secondo trimestre taglierà del 50 per cento le forniture per l’Unione europee, passando da 180 a 90 milioni di dosi, per l’Italia da 20 a 10 milioni. L’azienda in serata ha spiegato che cercherà di compensare aumentando la produzione in altri impianti. Da qui anche la proposta di Draghi di obbligare le grandi aziende farmaceutiche a condividere il brevetto per produrre il vaccino in impianti sparsi per l’Europa e a rispettare i contratti. Per il presidente del Consiglio italiano, davanti alle violazioni contrattuali, l’Europa dovrebbe bloccare le vendite delle case farmaceutiche extra-Ue e redistribuire le dosi in Europa. Quanto al tema delle riaperture, Draghi ha convocato a palazzo Chigi il leader della Lega Matteo Salvini che, insieme al suo partito, spinge per riaprire i ristoranti la sera e le palestre. Il premier, che ai partiti ha già raccomandato sobrietà ed equilibrio, al segretario del Carroccio avrebbe anche chiesto di abbassare i toni.
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