Il Giappone commemora oggi il decimo anniversario dello tsunami e del conseguente disastro nucleare di Fukushima, verificatosi l’11 marzo 2011. Servizi funerari sono stati organizzati presso le aree del Giappone Orientale devastate dal disastro, costato la vita ad oltre 15mila persone. Oltre 2.500 persone risultano tuttora classificate come disperse. Nelle prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi verrà osservato un minuto di silenzio alle ore 14.46, nell’anniversario esatto del violentissimo terremoto che colpì quella regione dieci anni fa. Al minuto di silenzio prenderanno parte anche funzionari pubblici di tutto il Paese, incluso il primo ministro Yoshihide Suga, che prenderà parte ad una cerimonia commemorativa di Stato presso il Teatro nazionale di Tokyo. Alla cerimonia dovrebbero prenderà parte anche l’imperatore Naruhito e l’imperatrice Masako. In diverse scuole della regione si sono svolte esercitazioni di evacuazione. Al Giappone sono arrivati messaggi di solidarietà e cordoglio da rappresentanze diplomatiche e personalità internazionali; la stampa giapponese riporta un messaggio della cantante Lady Gaga, che esprime “rispetto per la forza, la gentilezza e l’amore del popolo del Giappone”. Durante una visita alle aree colpite dal disastro, la scorsa settimana, il primo ministro SUga ha promesso di accelerare gli sforzi di ricostruzione. Lo scorso anno il governo ha riconfermato il mandato dell’Agenzia di ricostruzione sino al 2031, un decennio in più rispetto a quanto inizialmente programmato. Nell’arco dell’ultimo decennio, il Giappone ha destinato oltre 30mila miliardi di yen (circa 277 miliardi di dollari) a progetti di ricostruzione.
Il presidente dell’utility giapponese Tokyo Electric Power Company Holdings Inc. (Tepco), Tomoaki Kobayakawa, ha ribadito l’impegno dell’azienda a smantellare “responsabilmente” la centrale nucleare di Fukushima teatro del disastro del 2011, e a sostenere la revitalizzazione delle economie locali. Intervistato da “Kyodo News” alla vigilia del decimo anniversario dell’incidente nucleare, verificatosi l’11 marzo 2011, Kobayakawa ha dichiarato che il gestore dell’impianto sta compiendo “tutti gli sforzi” per giungere alla rimozione dei reattori danneggiati, ed ha aggiunto che i livelli di radioattività presso la centrale nucleare sono stabili. All’interno di tre dei sei reattori della centrale, che hanno subito la fusione parziale del nocciolo, restano però frammenti di materiale fissile altamente radioattivi, che pongono enormi difficoltà a dieci anni dall’incidente. Kobayakawa si è detto “affranto” per le conseguenze dell’incidente sulle comunità vicine alla centrale, ed ha auspicato che i lavori di decommissionamento possano almeno contribuire all’economia locale, anche tramite la selezione di risorse umane locali e il sostegno alle produzioni locali nelle aree metropolitane del Paese. Infine, il presidente di Tepco ha assunto l’impegno a formare il personale dell’azienda in merito agli errori che hanno contribuito al disastro, anche tramite visite al Tepco Decommissioning Archive Center, realizzato dall’azienda a Tomioka, nella prefettura di Fukushima, nel 2018.
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