L’accordo firmato da Eni con la National Oil Corporation in Libia è il più importante degli ultimi 20 anni.
Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, parlando oggi in occasione della cerimonia di firma dell’accordo di sviluppo delle esplorazioni e compartecipazione della produzione riguardante i giacimenti di gas offshore della Libia.
Eni e National Oil Corporation – ha spiegato Descalzi – sono riuscite “a trovare un accordo tecnico ed economico per sviluppare delle importantissime potenzialità di gas” che a regime daranno più di 160 mila barili di petrolio equivalente al giorno e potranno “soddisfare la gran parte delle richieste di energia elettrica della Libia e chiaramente riuscire a dare almeno un terzo delle capacità come export per necessità energetiche italiane”.
L’amministratore delegato di Eni ha continuato: “Il progetto di 8 miliardi di dollari non solo svilupperà risorse minerarie libiche, ma anche risorse professionali libiche, le società libiche e anche le società italiane che verranno a lavorare in Libia per noi e per la Noc”, ha affermato Descalzi. “Questo sviluppo apre e porta ad altri importanti sviluppi in campo energetico sia nella parte offshore che onshore della Libia. Con la potenzialità di raddoppiare l’attuale produzione di gas”, ha affermato l’Ad di Eni. “Il fatto importante è che non solo svilupperemo gas ma cattureremo la CO2 di queste produzioni e svilupperemo anche energia solare”, ha aggiunto. “Quindi in futuro progetti non solo di export di gas ma anche di elettricità verso l’Italia sfruttando le condotte del gasdotto Greenstream”, ha rilevato Descalzi.
I dettagli dell’accordo
L’accordo “Strutture A&E” è il primo grande progetto ad essere sviluppato nel Paese dall’inizio del 2000, si legge in una nota di Eni. Consiste in due giacimenti a gas, chiamati rispettivamente “Stuttura A” e “Struttura”, situati nell’area contrattuale D, al largo della Libia. La produzione di gas – continua la nota – inizierà nel 2026 e raggiungerà un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno. La produzione sarà assicurata attraverso due piattaforme principali collegate agli impianti di trattamento esistenti presso il complesso di Mellitah.
Il progetto prevede anche la costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) a Mellitah, che consentirà una significativa riduzione dell’impronta carbonica complessiva, in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni. L’investimento complessivo è stimato in 8 miliardi di dollari, con un impatto significativo sull’industria e sulla relativa catena di fornitura, fornendo un contributo significativo all’economia libica. L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha dichiarato: “L’accordo di oggi consentirà di effettuare importanti investimenti nel settore dell’energia in Libia, contribuendo allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel Paese, e rafforzando la posizione di Eni come primo operatore in Libia”. Eni – prosegue la nota – è il principale produttore internazionale di gas in Libia, con una quota dell’80 per cento della produzione nazionale (1,6 bscfd nel 2022). La società opera in Libia dal 1959 e attualmente dispone di un ampio portafoglio di asset in esplorazione, produzione e sviluppo. Le attività produttive sono operate attraverso la società mista Mellitah Oil and Gas BV (Eni 50 per cento, NOC 50 per cento). La produzione equity è stata di 165.000 barili di petrolio equivalente al giorno nel 2022.
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