L’Aula del Senato ha approvato all’unanimità la risoluzione votata dalla commissione Affari esteri e Difesa sul rispetto dei diritti delle donne in Iran e sulla repressione delle manifestazioni di protesta. Nel dettaglio il testo della risoluzione impegna il governo a fare pressione sul governo iraniano, direttamente e nelle sedi multilaterali, perché ponga fine all’opera di repressione e alle violenze in atto nel Paese ai danni delle donne, di pacifici manifestanti e delle minoranze etniche e religiose presenti, consentendo nuovamente il pieno e libero accesso dei cittadini a internet e alle piattaforme per la messaggistica istantanea; ad adoperarsi con la massima sollecitudine, sul piano bilaterale e nelle opportune sedi internazionali, per scongiurare il rischio che venga dato corso ad ulteriori esecuzioni delle sentenze di condanna a morte comminate dalla locale magistratura nei confronti dei manifestanti arrestati e processati in questi mesi.
Al nostro esecutivo viene demandato l’impegno “a chiedere alle autorità iraniane di rilasciare immediatamente e incondizionatamente, ritirando ogni accusa nei loro confronti, tutti i detenuti che sono stati arrestati unicamente per aver esercitato pacificamente i propri diritti di libertà di espressione, di associazione e di riunione pacifica nel quadro delle attuali proteste; a condannare la discriminazione sistematica attuata dalla Repubblica islamica dell’Iran contro le donne e altri gruppi vulnerabili attraverso leggi e normative che ne limitano gravemente le libertà e i diritti, tra cui la legge sull’obbligo del velo e la sua applicazione violenta, le severe restrizioni in materia di salute sessuale e riproduttiva delle donne nonché le violazioni dei loro diritti politici, sociali, economici e culturali; a collaborare con gli organismi della Comunità internazionale che hanno avviato missioni conoscitive per fare piena luce sulle violenze perpetrate in Iran in questi mesi ai danni di pacifici manifestanti; a proseguire l’intensa azione diplomatica, di concerto con gli altri Paesi dell’Unione europea, per indurre il governo iraniano a garantire il pieno rispetto dei diritti umani per i propri cittadini e le minoranze presenti nel Paese: Il governo italiano inoltre deve “vigilare attivamente sulle operazioni di esportazione di materiali di armamento e munizioni che riguardino anche Paesi limitrofi all’Iran o con i quali esso commerci abitualmente, per scongiurare il rischio di un coinvolgimento, anche indiretto, di aziende italiane nel sostegno all’azione repressiva in atto nel Paese asiatico; a sostenere, in accordo con la policy dell’Unione europea, le sanzioni in materia di diritti umani in Iran già emesse ed eventuali nuove misure che saranno emanate”.
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