Quest’estate in Sardegna potrà andare “non solo chi è vaccinato ma anche chi possiede un test che certifichi che non ha il virus. Già attualmente a chi fa il vaccino viene rilasciato il tesserino”. Lo ha chiarito il governatore della Sardegna, Christian Solinas a “Un giorno da pecora” su Radio1 Rai.
Dalla prossima settimana a chi non ha avuto l’opportunità di fare un test entro le 48 ore precedenti al volo per l’Isola “eseguiremo noi un test rapido. Se negativo nessun problema, se positivo scatteranno i protocolli e dovrà andare in quarantena se asintomatico senza altri problemi”, ha spiegato il presidente della Regione che da ieri è in zona bianca. Un successo quello del passaggio di colore che va mantenuto e infatti “stiamo spingendo molto per investire su una campagna di vaccinazione massiccia, abbiamo attivato 50 punti di erogazione dei vaccini, in grado di vaccinare la popolazione in 30/45 giorni se avremo i vaccini”, ha aggiunto Solinas che tuttavia mostra cautela: “Oggi non siamo ‘al liberi tutti’, la pandemia non è finita, la zona bianca ci deve responsabilizzare di più”. Resta il fatto che “la tanto vituperata Sardegna additata da qualcuno come untrice d’Italia è la prima ad esser zona bianca“, ha sottolineato il governatore per poi illustrare il Piano d’azione legato al cambio di colore.
“Abbiamo scelto di fare una riapertura graduale per monitorare gli effetti delle riaperture. Abbiamo riaperto la ristorazione serale fino alle 23, coprifuoco alle 23.30. I bar e le attività simili sono aperti fino alle 21. Se i dati saranno positivi riapriremo luoghi della cultura e progressivamente anche palestre”, ha spiegato Solinas per poi chiarire che sulla riapertura delle discoteche “al momento non ci sono i presupposti per aprire e restano i vincoli per l’assembramento”.
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