Sono sei le regioni che da lunedì primo marzo saranno interessate dal cambio di colore sulla base dell’ultimo monitoraggio della Cabina di regia relativo all’epidemia di coronavirus. Lombardia, Marche e Piemonte torneranno in fascia arancione mentre Basilicata e Molise diventeranno zone rosse. La Liguria, invece, ritornerà zona gialla. Ieri, come ogni venerdì, la cabina di regia ha presentato il rapporto settimanale sull’evoluzione della pandemia. L’indice di contagio medio a livello nazionale è di 0,99, lo stesso della scorsa settimana. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le nuove ordinanze. La Sardegna passa in area bianca.
Tuttavia, ha spiegato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, “l’incidenza tende a rimanere elevata perché non si sgonfia il serbatoio di infetti e questo è un problema. Con un Rt di quasi 1 la mezza buona notizia è che non cresce l’epidemia, ma la mezza brutta notizia è che comunque, se l’incidenza è elevata, un Rt di 1 ci dice che un numero di mille casi genera altrettanti casi”.
La regione con l’Rt più alto nel Paese è la Basilicata (1,51). La Lombardia segna 0,82, ma i casi risultano in aumento, motivo per cui diventerà arancione. A suscitare maggiore preoccupazione sono le varianti e il fatto che sia cresciuto il numero dei contagi tra i giovani. Ecco perché alcuni governatori hanno annunciato di voler chiudere le aule e mettere gli studenti in didattica a distanza, come hanno fatto Vincenzo De Luca in Campania e Francesco Acquaroli nelle Marche. Il parere del Comitato tecnico-scientifico sulla situazione epidemiologica nelle scuole è atteso per i prossimi giorni, ma Rezza ha precisato: “la didattica in presenza è una priorità da tutelare se la situazione epidemiologica lo consente. Se ci sono focolai o varianti la chiusura è una misura che deve essere considerata”.
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