I cittadini di Cuba si recano oggi alle urne per eleggere l’Assemblea nazionale del potere popolare, il parlamento monocamerale che si rinnova ogni cinque anni. Il voto, parte conclusiva di un processo iniziato a novembre, servirà ad eleggere 470 deputati da una lista di altrettanti candidati selezionati per metà dalle assemblee municipali, per metà indicati da sindacati e organizzazioni sociali considerati parte essenziale del sistema comunista.
Con la certezza che l’aula sarà controllata integralmente da elementi legati al Partito comunista, l’unica incognita della giornata potrebbe essere il dato sull’affluenza, considerando l’astensione che stanno promuovendo gli attivisti antigovernativi, sull’onda di una tendenza crescente: nel 2103 solo il 5,83 per cento aveva disertato le urne, ma già nel 2018 la cifra è arrivata al 14,35 per cento. Alle municipali del novembre 2022, il primo passo del processo che ha portato ad identificare i candidati al parlamento, l’astensione è stata del 31,42 per cento. Non sono sfuggiti agli osservatori regionali gli appelli al voto fatti dalle alte personalità di Stato, a partire dal presidente, Miguel Diaz-Canel.
Alle urne sono attesi circa otto milioni di cubani, cittadini che abbiano compiuto i 16 anni di età e che abbiano vissuto gli ultimi due anni in patria. Gli aspiranti a deputato sono il frutto di una selezione avviata l’autunno scorso con l’elezione delle assemblee municipali. Un sistema che non prevede il multipartitismo, ritenuto dall’Avana motivo di spaccature nella società e di competizioni elettorali motivo di spreco di denaro, con risultati che non sarebbero espressione della vera volontà della cittadinanza. Cercano una conferma al ruolo, tra gli altri, il presidente Diaz-Canel, l’ex presidente e leader del Partito comunista, Raul Castro, oltre al primo ministro Manuel Marrero. L’Assemblea aprirà la legislatura il 19 aprile, giorno in cui dovrà eleggere il nuovo presidente: Diaz-Canel potrà, secondo la recente Costituzione, godere di un secondo (e in teoria ultimo) mandato quinquennale.
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