Crosetto in missione ad Abu Dhabi nella prima visita di un ministro del governo Meloni negli Emirati

Gli Emirati sono il primo mercato di destinazione dell'export italiano nell'area Nord Africa e Medio Oriente

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, si è recato oggi in visita ufficiale negli Emirati Arabi Uniti (Eau) per “una serie di incontri istituzionali”, secondo quanto riferisce Palazzo Baracchini sul proprio sito web. Si tratta del primo membro della squadra di governo guidata da Giorgia Meloni a recarsi nello Stato del Golfo Persico, primo mercato di destinazione dell’export italiano nell’area Nord Africa e Medio Oriente.

Crosetto può “fare leva sui suoi buoni rapporti con interlocutori semi-istituzionali nell’industria della difesa – come ad esempio Leonardo – e beneficiare dei contatti formali e informali” instaurati dall’azienda con le “monarchie del Golfo ed in particolare con gli Eau dopo la crisi diplomatica scatenata sotto il ministero di Luigi di Maio”, ha detto “Agenzia NovaCinzia Bianco, analista dell’European council on foreign relations (Ecfr). La visita si svolge dopo che ieri l’ambasciatore d’Italia negli Emirati, Lorenzo Fanara, ha presentato le lettere credenziali al vice presidente, primo ministro emiratino ed emiro di Dubai, Mohammed bin Rashid al Maktoum, al quale ha ribadito “la grande amicizia del popolo e delle istituzioni italiane” verso il Paese.

Sono diverse le tappe che hanno visto impegnato oggi il ministro Crosetto nella capitale Abu Dhabi. Prima l’incontro con Tareq Abdul Raheem al Hosani, il segretario generale del Tawazun Council, l’autorità per la difesa e la sicurezza degli Emirati Arabi Uniti, con cui ha discusso del “rafforzamento della cooperazione” nei settori della difesa e della sicurezza e della “definizione obiettivi strategici di lungo periodo”, secondo quanto ha fatto sapere il ministero italiano. Poi la visita al monumento ai caduti di Wahat al Karama ad Abu Dhabi, un sito dall’alta valenza simbolica per gli Emirati, volto a commemorare “l’eroismo e i sacrifici” degli emiratini rimasti uccisi in servizio. Qui, dopo aver deposto una corona di fiori, Crosetto è stato accompagnato da Khalifa bin Tahnoun al Nahyan, direttore esecutivo dell’Ufficio per gli affari delle famiglie dei martiri, nella visita del monumento, composto da 31 pannelli, e del resto della “oasi”, simbolo dell’unità e della solidarietà tra i leader del Paese, i cittadini e i “militari eroici”, oltre che dei “valori nobili nella nazione”, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa emiratina “Wam”. La vista, peraltro, è ancora in corso.

La missione di oggi giunge tempo dopo l’episodio che, nel giugno 2021, rischiò di far scoppiare una crisi diplomatica tra Italia ed Emirati dopo che le autorità di Abu Dhabi impedirono il divieto di sorvolo al Boeing 767 dell’Aeronautica militare italiana diretto a Herat per la cerimonia della conclusione della missione delle truppe italiane in Afghanistan, nel quadro dell’operazione Nato Resolute Support. Il velivolo trasportava un gruppo di una quarantina di giornalisti italiani diretti alla base di Camp Arena. Il divieto di sorvolo faceva seguito alla decisione del governo italiano di sospendere le esportazioni di armi verso gli Emirati Arabi Uniti a causa del coinvolgimento di questo Paese nella guerra in Yemen. Nell’occasione, la Farnesina mostrò all’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, Omar al Shamsi, “la sorpresa e il forte disappunto per un gesto inatteso che si fa fatica a comprendere”. Oggi l’accaduto sembra essere superato e rilanciare il partenariato bilaterale a livello politico ed economico con gli Emirati Arabi Uniti è una “priorità per l’Italia”, come ha affermato il mese scorso il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a seguito di un “cordiale colloquio” telefonico con l’omologo emiratino Abdullah bin Zayed al Nahyan. Una linea perseguite anche dall’ambasciatore Fanara, la cui missione ha avuto inizio il 5 ottobre, che si è detto intenzionato a dare “nuovo slancio” ai rapporti tra Italia ed Emirati non solo sul piano economico, ma anche su quello culturale e politico.

Il legame tra Italia ed Emirati passa anche per il settore della difesa. L’italiana Leonardo ha infatti una sede ad Abu Dhabi. “La collaborazione con il Paese del Golfo riguarda elicotteri, sistemi di difesa avanzati, partnership tecnologiche e corsi di alta formazione, con l’obiettivo di “affrontare le sfide del futuro”, si legge sul sito dell’azienda italiana. Circa il 90 per cento della flotta aerospaziale Vvip degli Emirati Arabi Uniti è costituita da elicotteri fabbricati da Leonardo e le forze armate del Paese sono state equipaggiate con tecnologie di Leonardo sin dagli anni 70. Tra le tecnologie presenti vi sono oltre 100 elicotteri, sistemi per le comunicazioni sicure, tecnologie spaziali e addestratori, tra cui l’Aermacchi MB-339, scelto per la pattuglia acrobatica Al Fursan. Nel 2021, in occasione del Dubai Airshow, Leonardo ha presentato per la prima volta in Medio Oriente il rivoluzionario convertiplano AW609, in grado di svolgere diversi tipi di missione come trasporto passeggeri e assistenza sanitaria, protezione civile e ricerca e soccorso.

Parallelamente, Leonardo offre “soluzioni avanzate per programmi spaziali, servizi di sicurezza per i grandi eventi e le infrastrutture critiche nonché sistemi per la sicurezza fisica e informatica”. A tal proposito, nel novembre 2022, l’azienda italiana e l’università emiratina Khalifa University of Science and Technology hanno stabilito ad Abu Dhabi una scuola di alta formazione per la sicurezza informatica, una “cyber security academy” che “farà leva su competenze e tecnologie di Leonardo per la protezione degli ecosistemi digitali, nonché sull’esperienza della Cyber & Security Academy che l’azienda ha in Italia”. Anche Fincantieri vanta una presenza decennale nel Paese del Golfo, che dura dal 2008. La Marina emiratina dispone di una corvetta classe Abu Dhabi di 90 metri di lunghezza e due pattugliatori classe Falaj 2, consegnate nel 2013. Nel dicembre 2021, poi, il Fondo sovrano emiratino Mubadala Investment Company e il gruppo cantieristico italiano hanno firmato un memorandum di intesa volto ad “avviare potenziali collaborazioni nel campo delle tecnologie avanzate e dei servizi nei settori navale, marittimo e industriale”.

Secondo quanto affermato nel dicembre scorso dal ministro di Stato emiratino per il Commercio estero, Thani al Zeyoudi, l’Italia è il principale partner commerciale nell’Unione europea degli Emirati Arabi Uniti e il commercio non petrolifero bilaterale ha stabilito nuovi record nei primi nove mesi del 2022. Dagli ultimi dati dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) emerge che l’interscambio commerciale tra Italia ed Emirati fino all’ottobre 2022 è stato pari a 6,6 miliardi di euro, con un aumento del 15,5 per cento rispetto all’anno precedente. In particolare, il valore delle esportazioni italiane verso il Paese del Golfo è ammontato a 5 miliardi di euro, il 25,5 per cento in più su base annua, mentre l’import, pari a 1,6 miliardi di euro, ha registrato una diminuzione del 6 per cento. I settori maggiormente coinvolti nell’export italiano verso gli Emirati sono gioielleria, con 1,1 miliardi di euro, meccanica, con 773 miliardi di euro, e agroalimentare, con 346 milioni.

Il 30 gennaio scorso, l’Italia è stata scelta come “partner di platino” alla fiera annuale del settore sanitario Arab Health, svoltasi a Dubai alla presenza di espositori a livello regionale e internazionale. Roma ha partecipato con 160 espositori, mentre l’Ice ha allestito un salone incentrato su tematiche quali economia circolare e sostenibilità. “La sostenibilità è sostenib-Italia”, si legge nel tweet di Ita Dubai, evidenziando come il Paese sostenga gli Emirati nel percorso verso la Cop28, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite che verrà ospitata dal Paese del Golfo a partire dal 30 novembre 2023. Ancora prima, nel novembre 2022, l’Italia è stata ospite d’onore alla 41esima edizione della Fiera internazionale del libro di Sharjah (Sibf), una tra le primissime Fiere del libro nel mondo per numero di espositori (1600), provenienti da 83 Paesi, per volumi esposti e soprattutto per numero di accordi relativi alla cessione di diritti di traduzione. “Una conferma del grande interesse del pubblico degli Emirati per la cultura italiana”, aveva commentato l’ambasciatore Fanara.

Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram