Il valore Rt nazionale calcolato sui casi sintomatici di Covid si conferma stabile a 0,99 (range 0,93-1,3), esattamente come la scorsa settimana. È quanto emerso nel corso della riunione della cabina di regia del ministero della Salute. Dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1. Una Regione, la Basilicata, ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
Le Regioni
Attualmente pare siano tre le Regioni che potrebbero passare dalla zona gialla a quella arancione: Piemonte, Marche e Lombardia. Mentre la Basilicata e il Molise vanno verso il rosso. Al contrario, la Sardegna potrebbe essere la prima regione ad andare in zona bianca. Inoltre c’è da tenere conto che in molti territori ci saranno ulteriori restrizioni, rispetto al quadro nazionale, per via del dilagare delle varianti. E’ il caso della Toscana, ora in zona arancione, con alcune città come Pistoia e Siena in zona rossa dal 27 febbraio al 7 marzo. C’è inoltre il caso dell’Emilia-Romagna con Bologna in zona arancione scuro dal primo marzo. Timori anche in Campania dove il sindaco, Luigi De Magistris, paventa un ritorno in zona rossa. I possibili cambi di colore delle Regioni entreranno in vigore da lunedì. Ad annunciarlo il ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, che ha confermato che “le ordinanze entreranno in vigore il lunedì e non più la domenica”.
Il bollettino Covid
Intanto aumentano i nuovi casi di Covid-19 in Italia ma cala la percentuale tamponi-positivi. Secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, nelle ultime 24 ore sono stati registrati 20.499 nuovi casi positivi a fronte dei 19.886 di ieri. In aumento il numero dei tamponi, oggi sono stati 325.404 contro i 353.704 di ieri, con un rapporto test/positivi che sale a 6,3 dal 5,6 per cento di ieri. I morti sono 253, in calo rispetto a ieri, per un totale dall’inizio della pandemia di 97.227. Gli attualmente positivi sono 404.664 con 18.292 ricoverati con sintomi (+35) e 2.168 in terapia intensiva (+26). Sono poi 11.714 le persone guarite o dimesse, per un totale di 2.387.032 dall’inizio della pandemia. Quanto alle Regioni, in Lombardia sono stati rilevati 4.557 casi, in Campania 2.519, in Emilia-Romagna 2.575 e 1.526 in Piemonte.
Secondo il report si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Sono 15 le Regioni con un rischio alto o moderato. In particolare, cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) rispetto alla settimana precedente hanno un livello di rischio alto secondo. Sono 10 (12 la settimana precedente) le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei (otto la settimana precedente) con rischio basso.
Si osserva un peggioramento nel numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 Regioni/PPAA rispetto alle 5 della settimana precedente). A livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24 per cento). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è sostanzialmente stabile (18.463 al 16/02/2021, a 18.295 al 23/02/2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive.
L’epidemia dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale. Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, secondo la cabina di regia “sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari”.
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