In Veneto sono state identificate a oggi 17 mutazioni del Covid, quattro delle quali che l’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, indica come “preoccupanti” con la sigla Voc (Variant of Concern). Lo ha detto la dottoressa Antonia Ricci, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, intervenuta in conferenza stampa. “Le cosiddette ‘varianti preoccupanti’ sono dette così perché hanno caratteristiche che potrebbero renderle più contagiose, pericolose o che sfuggono agli anticorpi”, ha spiegato. “Non è detto che abbiamo un impatto negativo, devono essere attenzionate”, ha aggiunto Ricci. Il dato è risultato da uno studio che ha visto la sequenziazione di 519 tamponi effettuate da ottobre ad oggi.
La mappatura delle varianti Covid
Al fine di stabilire una mappatura del grado di diffusione delle varianti Covid definite UK, Brasiliana o Sud-Africana in Italia, verrà realizzata una indagine rapida “quick survey” coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e PPAA (Provincie autonome).
L’obiettivo di questa indagine – si legge in una circolare del ministero – è quello di identificare, tra i campioni con risultato positivo per SARS- CoV-2 in RT-PCR possibili casi di infezione riconducibili a queste varianti. L’indagine Iss per la rilevazione delle varianti verrà condotta su un totale di 1.058 campioni positivi a SarsCov2 e considerando 4 macro aree: Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), Nord-Est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia).
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