Cordella (Anppe Vigili del fuoco): Serve una riforma strutturale per mettere in sicurezza l’Italia

"Dobbiamo puntare su strumenti di lungo periodo, quelli cioè che contemporaneamente guardano ad un orizzonte temporale lungo e richiedono più tempo per attuarsi"

Il nubifragio che ha colpito l’isola di Ischia, causando allagamenti e danni ovunque ci deve far riflettere. “Non è più possibile confinare il problema disastri, però, alla sola politica di gestione delle emergenze, servono riforme strutturali, ecco perché siamo d’accordo con il ministro della Protezione civile Nello Musumeci che ha confermato che non bisogna inseguire le emergenze, ma una delle priorità del governo deve essere la messa in sicurezza del Paese”. Così in una nota Fernando Cordella, presidente del sindacato Anppe Vigili del fuoco. “A Casamicciola, a seguito di alcune frane, diverse persone risulterebbero disperse, inviate sull’isola diverse unità dei Vigili del fuoco dalla terra ferma, anche dal Lazio, Abruzzo, Molise e Puglia per le numerose richiesta di soccorso”, riporta Cordella.

“Dobbiamo puntare – aggiunge – su strumenti di lungo periodo, quelli cioè che contemporaneamente guardano ad un orizzonte temporale lungo e richiedono più tempo per attuarsi, che mirano quindi a diminuire il più possibile, la pericolosità, la vulnerabilità e l’esposizione. Per questo chiediamo un’inversione di tendenza al nuovo governo Meloni, serve una struttura ad hoc a livello centrale, composta da professionisti del settore e conoscenza del territorio, che si occupi solo di pianificazione e prevenzione del territorio, non possiamo più permetterci dopo la tragedia delle Marche a settembre e adesso ad Ischia, ad intervenire post disastro. Come dice Musumeci il territorio italiano è fragile, le risorse sono gestite in modo non omogeneo, troppi enti chiamati a decidere e così i fondi non bastano. Ecco perché servono studi di pianificazione urbanistica, ex ante, che tendono a delocalizzare abitazione, industrie e attività attualmente in aree a rischio, in aree urbane in sicurezza con monitoraggi continui sulla fragilità dell’intero Paese. Siamo – conclude Cordella – pienamente d’accordo con Musumeci, la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi naturali possono configurarsi come la più grande opera pubblica del Paese”.

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