L’idea di esternalizzare la responsabilità del trattamento delle domande di asilo dei richiedenti è “sia irresponsabile che priva di solidarietà“. Lo ha detto Charlotte Slente, segretario generale del Consiglio danese per i rifugiati, condannando la decisione con cui il Parlamento della Danimarca ha adottato una nuova legge che prevede l’invio dei richiedenti asilo in Paesi extraeuropei per esaminare le loro richieste.
“Abbiamo ripetutamente invitato i membri del Parlamento danese a respingere questo disegno di legge. Modelli simili, come quello australiano o i cosiddetti ‘hotspot’ nelle isole greche, hanno comportato gravi episodi di detenzione, aggressione fisica, lentezza delle procedure di asilo, la mancanza di accesso all’assistenza sanitaria e la mancanza di accesso all’assistenza legale”, ha affermato Slente. La funzionaria ha aggiunto, inoltre, che non è chiaro come potrebbe essere gestito un centro di accoglienza di un Paese terzo poiché la Danimarca ha una “responsabilità legale” di salvaguardare i diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati. “È stata una delle nostre principali preoccupazioni per quanto riguarda il disegno di legge, che ora purtroppo è stato approvato senza un’adeguata considerazione”, ha affermato Slente.
Approvata oggi dal Parlamento di Copenaghen con 70 voti a favore contro 24 contrari, la misura mira, di fatto, a scoraggiare i migranti a recarsi nel Paese nordico. In base alla normativa, il governo danese potrebbe trasferire i richiedenti asilo in centri di detenzione in Paesi partner, potenzialmente al di fuori dell’Europa. Spetterebbe poi a questi Paesi esaminare le loro richieste d’asilo. Negli ultimi anni le norme anti-immigrazione si sono notevolmente inasprite. Il mese scorso le autorità di Copenaghen hanno firmato un memorandum d’intesa con il Ruanda sulle questioni relative all’immigrazione e all’asilo. In quell’occasione, il governo ha minimizzato le indiscrezioni secondo cui i richiedenti asilo potrebbero essere inviati nel Paese africano derubricandole come “speculazioni”. Tuttavia il memorandum recita chiaramente che, secondo il governo danese, “il trattamento delle domande di asilo dovrebbe avvenire al di fuori dell’Ue al fine di rompere la struttura di incentivi negativi dell’attuale sistema di asilo”.
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