Sul certificato verde digitale, l’obiettivo dell’Unione europea è di facilitare la libertà di circolazione dei cittadini. Lo ha detto il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, intervistato su “Rai Radio1” nel programma “Caffè Europa”. “La nostra scelta è stata fatta per evitare qualsiasi tipo di discriminazione”, ha detto. Come ha ricordato Reynders, “il vaccino non è obbligatorio e per di più non tutti possono essere vaccinati allo stesso tempo, ci sono regole e priorità in base alle strategie vaccinali. Noi vogliamo facilitare la libertà di circolazione per tutti i cittadini. Sarà quindi un diritto di ogni cittadino richiedere gratuitamente un certificato che riporti le informazioni sui tre elementi”. “Si può essere immunizzati essendo guariti della malattia, o essendo vaccinati, e si può anche dimostrare di essere negativi cioè non contagiati dalla malattia grazie a un test. Questo dovrebbe permettere di facilitare la libera circolazione, quindi i viaggi. Già ora i viaggi sono possibili sottoponendosi a test e -se necessario- con le quarantene”, ha aggiunto il commissario.
“Gli Stati membri saranno obbligati a creare questo pass. Lo stesso certificato sarà messo in campo nei 27 paesi Ue, perché proponiamo un regolamento e gli Stati membri dovranno accettare tale certificato. E’ vero però che saranno gli Stati a decidere a che cosa servirà il certificato, quali saranno le restrizioni da sopprimere o quali i vantaggi. In realtà già oggi alcuni Stati membri non autorizzano i viaggi non essenziali o richiedono test e quarantene. Quindi vogliamo creare uno strumento, il certificato, che permetta di tenere conto di tali test e quarantine, ma anche delle vaccinazioni e dell’immunità dalla malattia, di chi è guarito. Speriamo che per l’estate molte più persone saranno vaccinate e la situazione epidemiologica migliorerà. Questo certificato sarà operativo probabilmente dalla fine di giugno, inizi luglio”, ha spiegato ancora Reynders.
Il commissario ha poi parlato della lotta alle frodi per Next Generation Eu. “Faremo molte inchieste amministrative con Olaf, l’agenzia europea che lotta contro queste frodi. Ma faremo di più. Infatti, prima dell’estate noi faremo partire le operazioni, l’attività sul campo, della nuova procura europea, alla quale partecipano 22 paesi dell’Unione compresa l’Italia. La procura europea potrà agire a partire dal livello europeo per condurre indagini ed eventualmente perseguire crimini di frodi o abusi contro il bilancio europeo. È uno strumento nuovo che potrà essere molto efficace, soprattutto nel momento in cui il bilancio europeo sarà più importante. Spenderemo di più, più velocemente e probabilmente anche con maggiore flessibilità. Dunque, è importante – e ne ho parlato recentemente anche con la neo ministra della Giustizia italiana – che tutti i paesi concludano la procedura per designare i 140 procuratori delegati che agiranno in tutta l’Europa per lottare contro le frodi“, ha concluso Reynders.
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