Una violenta protesta è andata in scena ieri sera a Canton, nella Cina meridionale, dove centinaia di persone hanno abbattuto le barriere anti-Covid e sono scese in strada per manifestare contro il draconiano protocollo sanitario adottato a contenimento del virus. Lo riporta il quotidiano edito a Hong Kong “South China Morning Post”, precisando che i disordini sono scoppiati in varie aree del distretto di Haizhu, sigillato dal 5 novembre.
Le immagini e i filmati circolati sui social network mostrano agenti in tenuta antisommossa e veicoli della polizia ribaltati, oltre che diverse liti tra i manifestanti e il personale sanitario. I disordini sono durati circa 20 minuti e sarebbero culminati con l’arresto di quattro persone, secondo quanto riferito dalla testata. Il motivo della protesta resta da chiarire, ma sembrerebbe legato al crescente malcontento dei lavoratori migranti residenti negli edifici densamente popolati del distretto, che avrebbero lamentato la mancata retribuzione se non si fossero recati al lavoro, una diffusa carenza di cibo e prezzi alle stelle.
Con 19 milioni di abitanti, Canton ha registrato un progressivo aumento dei contagi negli ultimi giorni, superando oggi il tetto delle cinquemila infezioni. Nonostante le restrizioni e le serrate disposte in gran parte della Cina, la Commissione sanitaria nazionale ha segnalato oggi oltre 17.772 nuovi contagi in tutto il Paese, il numero più alto da aprile 2021.
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