L’interscambio commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti ha registrato un balzo dell’81,3 per cento nei mesi di gennaio e febbraio del 2021 se comparato allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge dai dati dell’Amministrazione generale delle dogane della Repubblica popolare, secondo cui gli scambi nei due mesi in esame sono stati pari a 109,79 miliardi di dollari. A crescere, in particolare, sono state le esportazioni cinesi verso gli Usa, attestatesi a 80,53 miliardi di dollari (in aumento dell’87,3 per cento rispetto al 2020). L’export statunitense verso il gigante asiatico è invece salito del 66,4 per cento a 29,26 miliardi di dollari. Tutto questo nonostante il nuovo presidente statunitense, Joe Biden, abbia deciso finora di mantenere in vigore i dazi imposti dal suo predecessore, Donald Trump. I dati sembrano legati soprattutto alla ripresa del commercio estero cinese dopo le chiusure di inizio 2020 legate alla pandemia di coronavirus. Lo scorso anno, nel complesso, l’interscambio commerciale tra le due principali potenze economiche globali è cresciuto dell’8,3 per cento, attestandosi a 586 miliardi.
Cina: l’export in crescita di oltre il 60 per cento rispetto ai primi due mesi del 2020
Nei primi due mesi di quest’anno le esportazioni della Cina sono cresciute del 60,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020, trainate dalla riapertura delle attività economiche e dalla ripartenza del commercio globale a seguito della fase più acuta dell’emergenza pandemica. L’export cinese è cresciuto a 468,9 miliardi di dollari, circa il doppio rispetto alle previsioni degli economisti. In aumento, del 22,2 per cento, anche le importazioni, attestatesi a 365,6 miliardi di dollari. Gli esperti ritengono tuttavia che le esportazioni della Repubblica popolare siano destinate a contrarsi nei prossimi tempi, venendo inevitabilmente meno la domanda globale di mascherine e di altri dispositivi medici per il contenimento del coronavirus.
Anche per questo il premier Li Keqiang ha annunciato venerdì 5 marzo all’Assemblea nazionale del popolo l’intenzione del governo di accelerare lo sviluppo tecnologico e di ridurre la dipendenza dell’economia cinese dagli altri Paesi. Tale strategia potrebbe tuttavia alimentare ulteriormente le tensioni con gli Stati Uniti e con l’Unione europea, che da tempo accusano Pechino di violare le sue promesse in materia di apertura del mercato. Li ha anche fatto sapere che per il 2021 l’obiettivo del governo è di garantire una crescita del prodotto interno lordo del 6 per cento.
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