Ogni Stato membro ha la competenza nella definizione delle norme sulla genitorialità. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per lo Stato di diritto, la Carta dei diritti fondamentali e della parità di genere, Christian Wigand. “Tuttavia, abbiamo fatto una proposta, nello scorso dicembre, per il riconoscimento della genitorialità in situazioni transfrontaliere. Come ha detto la presidente von der Leyen, se si è genitori in un Paese, lo si è in tutti i Paesi”, ha detto.
“Naturalmente, le norme nazionali sono di competenza degli Stati membri, ma se c’è un riconoscimento in uno Stato membro, secondo la nostra proposta, gli altri Stati Ue dovranno riconoscerlo in futuro”, ha aggiunto.
“Siamo a conoscenza del voto in Parlamento europeo sull’Italia, è una procedura normale nel processo democratico”, ha poi affermato in merito all’approvazione dell’emendamento alla risoluzione sullo stato di diritto, votato ieri al Parlamento europeo, che chiede al governo Meloni di revocare la decisione sullo stop italiano alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali.
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