Luiz Inacio “Lula” da Silva ha vinto il ballottaggio presidenziale contro Jair Bolsonaro ed è pronto ad assumere un nuovo mandato alla guida del Brasile. Il leader del Partito dei lavoratori ha ottenuto il 50,9 per cento dei voti validi contro il 49,10 per cento andato al capo dello Stato uscente, con un margine di poco più di 2 milioni di consensi. Esattamente come al primo turno, quando però Lula aveva accumulato oltre sei milioni in più dell’avversario, Bolsonaro è risultato in testa ai conteggi per gran parte dello spoglio, perdendo il primato man mano che venivano contati i voti delle regioni del nordest, tradizionale bacino elettorale della sinistra.
Lula assumerà la guida del Brasile dal 1 gennaio 2023 con l’ex governatore dello Stato di San Paolo, Geraldo Alckmin, già suo avversario alle elezioni del 2006, come vice. Si è trattato di una elezione dai numeri record: con oltre 60 milioni di preferenze, Lula diventa il presidente più votato della storia, e Bolsonaro lo sconfitto con i maggiori consensi. Si tratta della prima volta in cui un presidente torna a guidare il Brasile a distanza di tempo ed è anche la prima volta in cui un presidente si ricandida per un secondo mandato, senza riuscirci.
Lula è il presidente ad aver ottenuto il maggior numero di voti nella storia delle elezioni in Brasile. Con il 100 per cento delle schede scrutinate, il leader del Partito dei lavoratori (Pt), ha raccolto oltre 60,3 milioni di voti, il 50,9 per cento di quelli validi, battendo il precedente record stabilito proprio da Bolsonaro, che nel 2018 aveva raccolto 57,8 milioni di preferenze. Nelle altre due vittorie al ballottaggio presidenziale, 2002 e 2006, Lula aveva ricevuto, rispettivamente 52 e 58 milioni di voti. Numeri record anche per il capo dello Stato uscente, arrivato domenica a oltre 58 milioni di voti, quota mai raggiunta da un candidato sconfitto.
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