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Brasile: il governo azzera e sostituisce i vertici delle polizie federali in quasi tutti gli stati

Sono stati rimpiazzati i sovrintendenti regionali della Polizia federale in 18 stati e della Polizia stradale federale in 25 stati e nel Distretto federale

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Il governo del Brasile ha azzerato e sostituito i vertici della Polizia federale (Pf) e Polizia stradale federale (Prf) in quasi tutti i 27 stati del Paese. In particolare sono stati rimpiazzati i sovrintendenti regionali della Pf in 18 stati e della Prf in 25 stati e nel Distretto federale. Le sostituzioni sono state pubblicate in un’edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale a firma dal ministro della Casa Civile, Rui Costa.


Le sostituzioni nelle strutture di polizia arrivano all’indomani del trasferimento di 72 militari che erano stati distaccati dal precedente esecutivo alla sicurezza della presidenza della Repubblica, della residenza presidenziale ufficiale e del Gabinetto per la sicurezza istituzionale (Gsi), struttura equiparata a ministero che funge da coordinamento per le attività di intelligence del governo e a cui spetta il monitoraggio di questioni a “rischio potenziale” per la stabilità istituzionale, oltre a garantire la sicurezza personale del presidente della Repubblica. I militari, che per le loro mansioni di sicurezza presidenziale ricevevano un bonus economico, torneranno presso le caserme dove erano precedentemente operativi.

La settimana scorsa Lula aveva accusato alcuni militari di aver avuto un ruolo nell’attacco alle sedi del Parlamento, del palazzo presidenziale di Planalto e della Corte suprema (Stf), avvenuto lo scorso 8 gennaio. “C’è stata molta gente connivente. Molta gente della Polizia militare, connivente. Molte persone delle Forze armate conniventi. Sono convinto che la porta del palazzo di Planalto sia stata aperta perché la gente potesse entrare, dal momento che non ci sono segni di effrazione. Significa che qualcuno ha aiutato ad entrare”, ha detto Lula in un’intervista televisiva rilasciata il 12 gennaio. Ricordati i “buoni rapporti” con i militari durante i suoi precedenti mandati, Lula ha definito il passaggio di Bolsonaro come di un “terremoto” che ha “cambiato il comportamento di molta gente nel Paese”.

“Adesso, per esempio, non ho aiutanti di campo. I miei aiutanti di campo sono i compagni con cui ho lavorato prima”, ha detto Lula, spiegando le ragioni di una scarsa fiducia nei confronti delle attuali forze armate. “Leggo il giornale e vedo che c’è l’autista dell’ex ministro della Difesa, Augusto Heleno Ribeiro Pereira, che mi vuole uccidere. Un altro che mi vuol sparare un colpo in testa. Come posso mettere alla porta del mio ufficio una persona che può spararmi? Quindi metto come inservienti i compagni che lavorano con me dal 2010, tutti militari”, ha aggiunto.

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