“La pandemia ci ha mostrato la fragilità della globalizzazione ma anche la nostra grande capacità di reazione”. A dirlo è stato Patrizio Bianchi, già ministro dell’Istruzione e presidente dell’Advisory board del Festival euromediterraneo dell’economia, convinto che “siamo in una fase in cui dobbiamo ridisegnare l’intera economia” anche perché abbiamo scoperto che la sola finanza “può creare fasi di grande boom ma anche instabilità” come dimostrano i casi di Silicon Valley bang e Credit Suisse.
Parlando in occasione del Festival euromediterraneo dell’economia, organizzato a Napoli dal “Quotidiano del Sud”, l’ex ministro ha poi aggiunto: “Dobbiamo tornare all’economia reale, l’economia della produzione, al lavoro e al capitale umano”. Il Mediterraneo, in questo contesto, “è ciò da cui ripartire e ciò che deve permettere al Sud dell’Italia, ma anche a tutta l’Europa, di riscoprirsi”, ha concluso l’ex ministro.
Bisogna ripartire dal Sud e dal Mediterraneo, dalle nostre capacità e competenze per costruire un’economia di pace, ha spiegato. “E’ un momento difficile non solo per l’energia. Abbiamo visto i crack bancari che ci sono stati negli Stati Uniti e le difficoltà europee. In questo momento bisogna tornare all’economia reale, quella del lavoro e delle persone”, ha detto Bianchi. “Il nostro Paese non è ancora stato capace di raccontarsi per quello che siamo effettivamente. Non siamo stati capaci di dimostrare che abbiamo una rete di università di grande livello, una rete di scuole tecniche di grande livello. Deve essere la base per una nuova alleanza nel Mezzogiorno e nel Mediterraneo. C’è bisogno di nuove classi dirigenti. Siamo in grado di garantire la struttura e le persone per questo passo in avanti”, ha continuato Bianchi.
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