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Arrivati in Libia gli osservatori internazionali per verificare il processo di transizione

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È giunta oggi nella città libica di Sirte la squadra di osservatori internazionali che avranno il compito di verificare il processo di transizione in corso nel Paese. In base a quanto riferito da Mukhtar Nqassa, membro del Comitato militare congiunto 5+5 in quota Governo di accordo nazionale libico (Gna), la squadra di osservatori è giunta ieri a Tripoli e si è recata oggi a Sirte dove terrà una riunione del Comitato militare. In una dichiarazione ad “Agenzia Nova”, Nqassa ha spiegato che durante l’incontro saranno affrontate anche alcune questioni logistiche e saranno raccolte informazioni preliminari sulla loro futura residenza e sulle misure di protezione, e alcune altre questioni. La missione degli osservatori durerà cinque settimane. La fonte ha aggiunto che la missione degli osservatori, che comprende rappresentanti della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ed esperti della sede delle Nazioni Unite a New York, è quella di valutare e monitorare l’accordo di cessate il fuoco. Nqassa ha sottolineato che un’altra squadra di osservatori arriverà in Libia per sorvegliare l’uscita dei “foreign fighter”, quando sarà annunciato l’inizio della loro partenza. Nqassa ha affermato che la protezione degli osservatori internazionali sarà uno dei compiti della forza congiunta del 5+5, che garantirà anche la sicurezza della sessione del parlamento a Sirte che discuterà della concessione della fiducia al governo di unità nazionale.


Intanto, si sta protraendo il ritardo nella presentazione della lista dei ministri da parte del premier designato Abdelhamid Dabaiba. Secondo diversi osservatori, i momenti di ottimismo in Libia seguiti alla formazione della nuova autorità esecutiva sono scemati a seguito dei continui rinvii della presentazione della lista dei ministri, mossa fondamentale per poter poi ottenere l’eventuale fiducia di un parlamento unificato. I ritardi avrebbero dato spazio alle varie fazioni che premono per la loro quota nel nuovo esecutivo, tra i timori che ciò possa influenzare lo stato di avanzamento del processo politico e le date concordate per le elezioni, ad oggi fissate per il 24 dicembre. Il parlamentare Gabriel Waheeda non ha negato in una dichiarazione ad “Al-Arabiya.net” l’esistenza di tentativi di influenzare le opzioni del primo ministro designato Dabaiba per quanto riguarda la formazione del governo, da parte di tutti i partiti libici, indicando che il premier ha iniziato a sottomettersi a queste pressioni ed è stato coinvolto in una politica di accomodamento tenendo conto di quote e calcoli di tipo geografico.

In questo contesto, il presidente della Camera dei rappresentanti, Aguila Saleh, ha discusso ieri con i funzionari egiziani degli sforzi per unificare le istituzioni libiche. Saleh è arrivato ieri al Cairo in visita ufficiale, per discutere anche degli ostacoli che deve affrontare la sessione del parlamento dedicata alla concessione della fiducia al nuovo governo del premier designato Abdulhamid Dabaiba, che dovrà guidare la fase di transizione fino alla data delle elezioni generali del 24 dicembre 2021. La visita di Saleh al Cairo arriva pochi giorni dopo aver incontrato una delegazione egiziana guidata dal maggiore generale Ayman Badi, esponente del servizio di intelligence generale del Cairo.

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