Il piano industriale di Ita, la Newco di Alitalia, “si deve basare sulla discontinuità, sulla sostenibilità economica e sull’orientamento al mercato”, e questo significa che “per volare Ita non può essere troppo pesante: se è troppo pesante non vola”. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, è tornato oggi sul dossier Alitalia, dopo l’incontro di ieri in videoconferenza tra la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Margrethe Vestager, e i ministri dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. Un colloquio che, in una nota del Mise, è stato descritto come “cordiale e costruttivo”. In un intervento nella commissione Trasporti della Camera, Giorgetti ha infatti spiegato che per il futuro della compagnia la “parola d’ordine è discontinuità, orientamento al mercato e sostenibilità economica. In particolare, il Piano recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta”.
“Graduale rinnovo della flotta, forte digitalizzazione e alleanza strategica per accelerare crescita e rafforzare competitività sui mercati internazionali”, ha spiegato ancora Giorgetti. “Lo Stato”, ha assicurato, “farà la sua parte, ma la compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola. Non è possibile immaginare un contributo statale. Noi stiamo negoziando duro ma anche il governo condivide con l’Ue che la newco abbia un suo equilibrio economico aziendale”. Giorgetti ha inoltre spiegato che, sul versante, “handling e manutenzione”, si dovrebbe andare “verso le gare aperte. Possiamo immaginare qualche formula semplificata, anche per questo è stata ampliata la terna dell’amministrazione straordinaria Alitalia, ma non è affatto semplice”. Per quanto riguarda l’interlocuzione con l’Ue, invece, Giorgetti ha annunciato che “ieri la commissaria Vestager ha garantito che i ristori saranno dati per un importo pari a 55 milioni circa. Si tratta dell’istanza presentata in data 15 marzo dall’amministrazione straordinaria integrata per i danni subito nel mese di dicembre 2020”. “Obiettivo – ha reso noto Giorgetti – è partenza della newco entro giugno-luglio. Per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. Ho sottolineato questo aspetto anche al commissario Vestager”.
Con l’insediamento del nuovo governo a Roma, è adesso possibile un cambio di passo nelle trattative con Bruxelles. Nell’incontro di ieri tra Vestager e i ministri competenti per il dossier, le parti – si legge in una nota del Mise – hanno “riconosciuto i progressi compiuti sul piano industriale di Ita Spa e hanno ribadito la volontà comune di giungere alla definizione di una soluzione equilibrata in tempi brevi”. “L’obiettivo, che richiede una forte accelerazione nei lavori ed un approccio pragmatico, continua ad essere quello di far diventare Ita Spa operativa il prima possibile, anche in vista della stagione estiva: in questi giorni proseguiranno i lavori dei tecnici dei rispettivi ministeri con quelli della Commissione, mentre il prossimo appuntamento dei ministri con la commissaria Vestager si terrà la prossima settimana”. Proprio ieri, inoltre, è arrivata un’importante apertura da parte di Vestager. “Diversi fattori possono essere presi in considerazione per valutare se esiste una continuità economica”, ha scritto Vestager, nella sua risposta all’interrogazione dell’eurodeputato del Partito popolare europeo, Andreas Schwab. “Se una procedura di gara pubblica, aperta, trasparente, incondizionata e non discriminatoria è il modo migliore per stabilire un prezzo di mercato, non è indispensabile per stabilire la discontinuità economica o per garantire il rispetto del principio dell’operatore di mercato”.
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