Prende forma il “nuovo schema di pianificazione” della newco di Alitalia, mentre il nuovo governo si prepara al confronto con Bruxelles sul futuro della compagnia. I vertici di Ita sono al lavoro “per impostare l’avvio della fase operativa”. A renderlo noto la compagnia stessa, dopo la riunione ieri del Cda di Ita. Il processo di pianificazione, si legge in una nota, “è via via in completamento sulla base di tre fattori chiave: l’evoluzione del dialogo istituzionale, delle relative scadenze e delle implicazioni sulla struttura con cui Ita sarà autorizzata ad operare; l’aggiornamento delle proiezioni del traffico aereo atteso per i prossimi trimestri; le modalità e i tempi con cui Alitalia in amministrazione straordinaria gestirà il processo di dismissione dei suoi asset”.
Durante l’incontro di ieri, “è stato anche illustrato un primo schema di pianificazione – prosegue la nota – a cui il management sta lavorando per impostare l’avvio della fase operativa, una volta concluso il dialogo istituzionale, anche con le istituzioni eurounitarie, che ne determinerà tempi e modalità. Il Cda ha infine provveduto al completamento di alcuni processi di governance quali l’approvazione del regolamento del consiglio di amministrazione e la nomina del dirigente preposto nella persona del dottor Roberto Carassai, chief financial officer di Ita”.
I rumors circolati nel corso della giornata di ieri, secondo cui il nuovo piano potrebbe vedere numeri inferiori rispetto a quelli annunciati a dicembre dai vertici della Newco, hanno innescato reazioni dal mondo della politica. “Leggiamo anticipazioni inquietanti su Alitalia: il governo Draghi intenderebbe assecondare la richiesta della Commissione europea di vendere a pezzi gli asset di Alitalia in amministrazione straordinaria. Ricordiamo al governo che è stato impegnato dalla Camera a preservare l’unità del perimetro aziendale”, ha affermato il deputato di Leu Stefano Fassina. “Il rischio conseguente allo ‘spezzatino’ è evidente: si determinano le condizioni per una piccola compagnia aerea regionale per il feeding di un grande vettore europeo. Vi sono altre strade, meno costose sul piano economico e sociale, per soddisfare i criteri di discontinuità richiesta dalla Commissione europea che, sugli aiuti di Stato, interpreta la normativa per gli amici, tedeschi, francesi e olandesi, mentre la applica rigorosamente per l’Italia”.
Altrettanto duro il giudizio del capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Trasporti della Camera, Marco Silvestroni: “All’Italia – ha detto – serve una compagnia aerea unita in tutti i suoi asset, e un Parlamento che sappia proteggere le professionalità e l’occupazione. ‘Rilancio’ significa certezza lavorativa per tutti i dipendenti, dotare Ita di 45 aeroplanini è ridicolo. ‘Rilancio’ significa tutela di tutte le attività a partire dalla manutenzione fiore all’occhiello della nazione e garanzia di sicurezza-. Scriverò a Draghi – ha annunciato Silvestroni – per ribadirgli l’impegno del governo assunto con 405 voti favorevole alla Camera su il mio ordine del giorno al dl Milleproroghe contro lo spezzatino degli asset Alitalia e per il coinvolgimento dell’opposizione sia in commissione trasporti che in Parlamento, perché le scelte su Alitalia dal dl Rilancio prevedono un costante interessamento del Parlamento”. Nel frattempo, il governo si prepara a un nuovo scambio con la Commissione europea. Potrebbe tenersi già entro la fine della settimana, infatti, l’incontro in video collegamento tra i ministri competenti sul dossier e la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager.
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