Un’esplosione è avvenuta questo pomeriggio nei pressi dell’ospedale della città afgana di Pol-e Alam, capitale della provincia di Logar, provocando almeno 25 morti e 60 feriti. Lo riferisce il portale afgano “Tolo News”. Da una prima ricostruzione l’attentato sarebbe stato condotto tramite un’autobomba piazzata vicino all’ospedale locale che ospita sia civili che militari. Testimoni oculari, citati dall’agenzia di stampa russa “Sputnik”, hanno affermato che l’esplosione è stata così potente da frantumare le finestre delle abitazioni a diversi chilometri di distanza e da interrompere la trasmissione di energia elettrica.
L’attacco avviene dopo che gli Stati Uniti hanno iniziato a ritirare le proprie truppe dall’Afghanistan, come confermato ieri dalla vice portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. “È in corso un ritiro”, ha detto Jean-Pierre. “La scorsa settimana, il segretario alla Difesa (Lloyd Austin) ha approvato la richiesta del comando centrale degli Stati Uniti per il dispiegamento temporaneo di risorse militari aggiuntive nell’Aor Centcom (area di responsabilità) al fine di sostenere un ritiro sicuro e deliberato delle forze statunitensi dall’Afghanistan”.
Intanto oggi gli inviati di Stati Uniti, Russia, Cina e Pakistan, nonché i negoziatori talebani, hanno tenuto una riunione a Doha per discutere il processo di pace afgano. Secondo quanto riferito dal portavoce dei talebani, Mohammad Naeem, citato da “Tolo News”, le discussioni si sono concentrate sul processo di pace, sulla situazione dell’Afghanistan, sul rilascio dei prigionieri talebani e sulla rimozione dei nomi dei loro leader dalla lista nera. Da parte sua, il negoziatore della Repubblica afgana, Fawzia Koofi, ha affermato che il raggiungimento della pace non sarà facile in assenza di un ruolo sincero da parte del Pakistan.
“La nostra speranza è che otteniamo il sostegno della comunità internazionale, principalmente della regione, e in particolare del nostro vicino Pakistan, che dovrebbe usare la sua influenza per portare i talebani al tavolo dei negoziati”, ha dichiarato Koofi durante una sessione del dialogo. Come riferisce “Tolo News”, l’inviato speciale degli Stati Uniti Zalmay Khalilzad ha incontrato separatamente ieri a Doha i rappresentanti della Repubblica afgana e i negoziatori talebani. I rappresentanti dei quattro Paesi si sono incontrati il mese scorso e hanno affermato in una dichiarazione congiunta che il ritorno di un emirato islamico non è accettabile.
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