Abertis, principale concessionaria delle autostrade spagnole, ha chiuso l’esercizio 2020 con perdite per 392 milioni di euro, quasi interamente attribuibili alle restrizioni alla mobilità imposte dai governi dei mercati in cui opera per contenere la diffusione del coronavirus. Come riferito dalla multinazionale, che ha una partecipazione di poco più del 50 per cento dell’italiana Atlantia, la sua diversificazione geografica le ha permesso di attenuare l’impatto del calo del traffico con l’Europa che ha registrato il calo più significativo, in particolare in Spagna ed Italia, rispettivamente -31 per cento e -28 per cento. Mentre nella Americhe la contrazione è stata significativamente inferiore, soprattutto in paesi come il Brasile e il Messico, -7 per cento e -12 per cento.
I risultati del gruppo sono stati influenzati anche dall’acquisto per 1,5 miliardi di euro del 53 per cento di Red de Carreteras de Occidente (Rco) in Messico e dalla scadenza della concessione di Aumar in Spagna. Nonostante la complicata situazione economica vissuta l’anno scorso, Abertis è stata molto attiva nel capitolo degli investimenti, destinando 2,5 miliardi di euro, rispetto ai 670 milioni del 2019, in particolare in Messico (1,5 miliardi) e negli Stati Uniti (585), in Brasile (174 milioni) e in Francia (132). Il gruppo, inoltre, ha anche dimostrato una forte capacità di accesso al mercato durante l’anno con l’emissione di 4 miliardi di euro in obbligazioni ed una liquidità complessiva di oltre 7,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2020.
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