Gli interventi fiscali nella Legge di bilancio italiana hanno una portata “limitata” e non affrontano l’erosione della base imponibile. I frequenti aumenti della politica fiscale, inoltre, rendono il sistema fiscale più complesso e aumentando l’onere per le imprese e le famiglie”. È quanto si legge nelle raccomandazioni economiche specifiche pubblicate oggi dalla Commissione europea e contenute nel pacchetto del Semestre europeo d’autunno. “Nell’ambito delle accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi, la legge delega prevede la revisione della tassazione sull’energia, con l’obiettivo di promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra e sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Tra le principali misure contenute nella legge delega, il la legge di bilancio menziona la revisione e la graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, anche attraverso la riduzione delle aliquote e degli scaglioni, preservando la progressività e promuovendo l’equità orizzontale”, si legge nel documento di Bruxelles.
“Mentre i decreti attuativi dovranno essere adottati entro 24 mesi dalla sua adozione, nell’ottobre 2023 il governo ha adottato un decreto legislativo che prevede un primo passo attuativo nella riduzione dell’imposizione sul reddito per i redditi medio-bassi, attraverso l’accorpamento del primo e del secondo scaglione d’imposta all’aliquota più bassa, e la revisione delle detrazioni fiscali sui redditi superiori a 50 mila euro, al momento legiferata solo per l’anno 2024″, continua il testo. “Questi interventi, compresa la revisione delle detrazioni fiscali, hanno una portata piuttosto limitata e non affrontano l’erosione della base imponibile, che è stata ulteriormente ridotta lo scorso anno con l’estensione dei regimi fiscali forfettari per i lavoratori autonomi. Il decreto legislativo di ottobre prevede anche l’abolizione della possibilità per le imprese di dedurre dal reddito imponibile (Ace) parte del rendimento nozionale dei nuovi apporti di capitale proprio, il che dovrebbe aumentare il costo del capitale e la propensione al debito nel finanziamento delle imprese”, continua la raccomandazione per l’Italia. “Nel complesso, i frequenti cambiamenti nella politica fiscale aumentano l’incertezza nell’economia, rendendo il sistema fiscale più complesso e aumentando l’onere per le imprese e le famiglie adempienti”, conclude Bruxelles nella sua valutazione.
Italia non in linea con le raccomandazioni del Consiglio di luglio
La Commissione europea ha pubblicato gli orientamenti specifici sui piani di bilancio degli Stati membri europei nell’ambito del ciclo del semestre europeo. Nei pareri adottati, valutati rispetto alle raccomandazioni del Consiglio di luglio 2023, la Commissione ritiene che i documenti programmatici di bilancio di Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Lituania siano in linea con le raccomandazioni del Consiglio. I documenti programmatici di bilancio di Austria, Germania, Italia, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia non sono invece pienamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio. I documenti programmatici di bilancio di Belgio, Finlandia, Francia e Croazia, infine, rischiano di non essere in linea con le raccomandazioni del Consiglio. “La Commissione invita quindi il Belgio, la Finlandia, la Francia e la Croazia a prendere le misure necessarie nell’ambito del dei bilanci nazionali, per garantire che la politica di bilancio nel 2024 sia in linea con la raccomandazione del Consiglio del luglio 2023. L’Italia, la Lettonia e i Paesi Bassi sono invitati a tenersi pronti ad adottare le misure necessarie”, si legge ancora in una nota di Bruxelles. La Germania, Malta e il Portogallo sono invece invitati a ridurre le misure di sostegno all’energia il prima possibile nel 2023 e nel 2024.
Il Lussemburgo e la Slovacchia, infine, sono invitati a garantire che il loro nuovo piano sia in linea con le Raccomandazioni del Consiglio. “Inoltre, la Commissione prevede che il disavanzo di bilancio nominale dell’Italia sia pari al 4,4 per cento del Pil nel 2024, al di sopra del valore di riferimento del 3 per cento del Pil stabilito dal trattato, e che il rapporto debito pubblico/Pil sia pari al 140,6 per cento nel 2024, al di sopra del valore di riferimento del 60 per cento del Pil stabilito dai trattati Ue, ma 6,5 punti percentuali al di sotto del rapporto a fine 2021”, si legge nel rapporto dettagliato per l’Italia. “La Commissione ritiene inoltre che l’Italia abbia compiuto progressi limitati per quanto riguarda gli elementi strutturali delle raccomandazioni di bilancio formulate dal Consiglio il 14 luglio 2023 e invita pertanto le autorità italiane ad accelerare i progressi”, conclude il rapporto.
L’Italia e altri 11 Stati presentano rischi di squilibri macroeconomici
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