Tripoli, 18 set 13:20 - (Agenzia Nova) - Sarebbe stato impensabile anche solo un anno fa immaginare una nave della Turchia o un aereo del Qatar scaricare aiuti e attrezzature nella Libia orientale. Lo afferma oggi ad “Agenzia Nova” l’analista senior dell’International Crisis Group (Icg), Claudia Gazzini. “I turchi sono stati i primi a mandare la squadra di soccorso. Questo è un fattore rilevante. Già da un anno i turchi cercavano di consolidare i rapporti con la Cirenaica”, riferisce l’analista che sta visitando le aree colpite dalle devastanti inondazioni dopo il passaggio del ciclone sub-tropicale “Daniel” che secondo stime Onu (per ora non confermate) ha causato almeno 11.300 morti e 10.100 dispersi. Vale la pena ricordare che dal febbraio 2022 la Libia è sostanzialmente divisa in due coalizioni politiche e militari rivali: da una parte il Governo di unità nazionale (Gun), con sede a Tripoli, del premier Abdulhamid Dabaiba, riconosciuto dalla Comunità internazionale e appoggiato soprattutto dalla Turchia; dall’altra il Governo di stabilità nazionale, di fatto un esecutivo parallelo basato in Cirenaica alleato del generale Khalifa Haftar, comandante in capo dell’Esercito nazionale libico (Enl). (segue) (Lit)
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