New York, 29 dic 2020 18:35 - (Agenzia Nova) - Il numero di cittadini intenzionati a ricevere il vaccino anti-Covid aumenta negli Usa e nel Regno Unito, ma la fiducia nell’efficacia dell’antidoto cala in molti altri Paesi del mondo. Lo rileva uno studio congiunto realizzato dal World Economic Forum (Wef) e dall'istituto Ipsos. L’indagine si basa sui dati raccolti durante un sondaggio condotto in 15 Paesi dal 17 al 20 dicembre su un campione di 13.500 persone adulte di ambo i sessi. Stando ai risultati ottenuti, rispetto a ottobre il numero di cittadini disposti a ricevere il vaccino è aumentato solo nei due Paesi, Usa e Regno Unito, che per primi hanno avviato la campagna vaccinale. Negli Stati Uniti la percentuale degli intervistati favorevole al vaccino è salita di cinque punti (dal 64 al 69 per cento) e nel Regno Unito di due punti (79 per cento rispetto al 77). I dati riguardanti l’Italia vanno nella direzione opposta, con la percentuale dei cittadini pronti a farsi vaccinare scesa al 62 per cento (ad ottobre era il 65, ad agosto il 67). Con questi numeri, il nostro Paese si piazza al decimo posto tra gli Stati con la percentuale più alta di abitanti favorevoli al vaccino.
I dati sulla propensione della cittadinanza al vaccino si fanno decisamente bassi in Russia (dove solo il 43 per cento degli abitanti si dice favorevole) e in Giappone (68 per cento). Cala la fiducia nell’antidoto anti-Covid anche in Spagna (62 per cento rispetto al 64 di ottobre), e in Germania (da 69 a 65). Al netto dei punti percentuali persi a livello globale nel lasso di tempo considerato, i Paesi in cui la fiducia nel vaccino resta la più elevata in termini assoluti restano il Brasile, 81 per cento, e la Cina 85 per cento. Effetti collaterali non desiderati sono tra le principali motivazioni addotte da chi dice no al vaccino contro il coronavirus. A livello globale, infatti, tra il 57 e l'80 per cento dei contrari (in Italia il 64 per cento) dichiarano di temere possibili effetti negativi dell'antidoto. Nel nostro paese, inoltre, il 27 per cento dei contrari al vaccino semplicemente non lo ritiene efficace, il 13 per cento non si considera abbastanza a rischio, mentre il 17 per cento è contrario in generale alla somministrazione dei vaccini (Nys)
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