Tripoli, 24 mar 09:53 - (Agenzia Nova) - L’ambasciatore libico a Sofia e il ministro degli Esteri bulgaro hanno affrontato anche la questione della petroliera libica Badr. L’imbarcazione, infatti, era stata sequestrata nel novembre 2017 dalle autorità del porto bulgaro di Burgas, sul Mar Nero, a seguito della denuncia presentata dalla società Bulgargeomin, in cui si lamentava il mancato pagamento di 9,25 milioni di dollari da parte della Libia, per sondaggi geologici effettuati nel 1989. Il Paese nordafricano aveva immediatamente contestato la denuncia, ma il 21 dicembre del 2017 un ufficiale giudiziario bulgaro, con altri rappresentanti delle autorità di Sofia e alcuni agenti di sorveglianza privati, era salito sul vascello, portandolo in acque internazionali dopo aver sbarcato l’equipaggio, composto dal capitano libico e da 20 marinai indiani. Il 2 gennaio del 2019, quindi, il tribunale di Burgas aveva sospeso la procedura di cambiamento di proprietà, avviata da Bulgargeomin a fronte del mancato pagamento della somma rivendicata. Successivamente, la Corte suprema amministrativa bulgara aveva formalmente posto fine al sequestro della petroliera. Da parte sua, l’allora comandante dell’amministrazione marittima libica, Omar Abdellah Jaushi, aveva denunciato l’illegalità del sequestro, ordinando, in tutta risposta, il sequestro di ogni imbarcazione bulgara sorpresa nelle acque territoriali libiche. L’allora ministro dei Trasporti di Sofia aveva definito l’affare come “una lite privata”. (Lit)
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