Berlino, 21 mar 17:48 - (Agenzia Nova) - La Germania ha mancato anche nel 2022 l'obiettivo di aumentare le spese militari al 2 per cento del Pil, stabilito dalla Nato nel 2014 a seguito dell'annessione illegale della Crimea da parte della Russia con scadenza nel 2024. Nel 2022, gli stanziamenti per la difesa del governo federale hanno, infatti, raggiunto l'1,49 per cento del prodotto interno lordo, dopo l'1,46 per cento del 2021 e l'1,51 per cento del 2020. È quanto si apprende dai dati diffusi dall'Alleanza atlantica, come riferisce il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. In particolare, nello scorso anno, dei 30 Stati parte della Nato 17 hanno speso per la difesa una quota del Pil superiore a quella della Germania. Inoltre, sette di questi Paesi hanno superato l'obiettivo del 2 per cento: Grecia, Stati Uniti, Lituania, Polonia, Regno Unito, Estonia e Lettonia. A seguito della guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è impegnato ad aumentare le spese militari della Germania a oltre il 2 per cento del Pil, in maniera immediata e costante. Tuttavia, il ministero della Difesa tedesco ha successivamente comunicato che l'obiettivo della Nato potrà essere rispettato in una prospettiva quinquennale. Lo stesso Scholz ha poi corretto il tiro, limitando l'impegno ad accrescere “in maniera permanente” gli stanziamenti per la difesa al 2 per cento del Pil. Intanto, nel 2022, la Germania ha mancato anche l'obiettivo dell'Alleanza atlantica che richiede ai propri membri di investire in equipaggiamento il 20 per cento delle spese militari. Il governo federale si è, infatti, fermato al 19,.9 per cento. In termini assoluti, la Germania registra la terza spesa più alta dopo Stati Uniti e Regno Unito, pari a 53,9 miliardi di dollari. (Geb)
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