Buenos Aires, 09 feb 13:37 - (Agenzia Nova) - A dicembre 2022, l'indice di produzione dell'industria manifatturiera argentina (Ipi manifattura) è calato del 2,7 per cento su anno, e dell'1,2 per cento sul mese precedente. Lo riferisce l'istituto nazionale di statistica (Indec), segnalando ad ogni modo che la crescita in tutto il 2022 è stata del 4,3 per cento superiore a quella registrata nel 2021. In calo del 10,6 per cento annuo, riferisce ancora l'Indec, l'indicatore sintetico dell'edilizia (Isac). Un dato che su mese si presenta in calo del 3,5 per cento. L’economia dell’Argentina fa soprattutto i conti con un’inflazione record, attorno al 100 per cento su anno, e una storica carenza di riserve monetarie.
Nel rapporto sulle prospettive economiche globali (Global Economic Prospects) pubblicato a metà gennaio, la Banca Mondiale ipotizza per l’Argentina una crescita del 2 per cento nel 2023 e 2024, dopo una crescita più alta del previsto del 5,2 per cento lo scorso anno. La decelerazione nella crescita, si legge nel rapporto, riflette venti contrari esterni e i vincoli sull'attività domestica legati all’alto livello di inflazione. Una domanda estera più debole potrebbe pesare sulla crescita delle esportazioni, mentre i controlli su capitali, importazioni e prezzi continuano a complicare il clima degli affari. Gli investimenti in programma per rendere operativo il gasdotto “Nestor Kirchner” dovrebbero contribuire ad abbassare le importazioni di energia. Per gli esperti della Bm il contesto resta comunque altamente difficile data la necessità di ridurre l'inflazione dai recenti tassi superiori all'80 per cento (su base annua), deprezzare la moneta locale e riformare i sussidi all’energia.
Per il Fondo monetario internazionale (Fmi), nell’aggiornamento fatto a gennaio del “World economic outlook”, l’Argentina chiuderà il 2023 e il 2024 con una crescita del 2 per cento. Dati che seguono un 2022 chiuso con una crescita del 4,5 per cento, mezzo punto in più di quanto stimato inizialmente dal Fondo, grazie a una prestazione più dinamica del previsto di manifattura e commercio al dettaglio.
L’economia argentina, scriveva l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nel documento “Affrontare la crisi in corso” pubblicato a novembre scorso, dovrebbe crescere dello 0,5 per cento nel 2023, molto sotto l’1,9 per cento ipotizzato a giugno. Per il 2024 i tecnici prevedono comunque una ripresa dell’1,8 per cento. L’accordo sulla rinegoziazione del debito con il Fondo monetario internazionale (Fmi) "ha notevolmente ridotto l'incertezza sulle politiche macroeconomiche di breve termine, ma la situazione esterna rimane delicata”: "l'elevata inflazione peserà sui consumi privati e richiederà tempo per recedere". Nel documento si segnala inoltre che "i rigidi controlli sui capitali e l'incertezza politica hanno portato a un forte calo degli investimenti nella seconda metà del 2022 e la loro persistenza consentirà solo una modesta ripresa nel 2023 e nel 2024”. (Abu)
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