Bucarest, 29 nov 2022 19:30 - (Agenzia Nova) - I Paesi della Nato continueranno a sostenere l’Ucraina nel conflitto con la Russia, consapevoli dell’importanza degli aiuti finora forniti e delle necessità di Kiev. Questo il messaggio emerso dalla prima giornata della ministeriale Esteri dell’Alleanza atlantica a Bucarest, ribaditi in più occasioni dal segretario generale Jens Stoltenberg. La Nato sostiene le iniziative di pace, nella consapevolezza che una pace duratura "può essere raggiunta solo se la Russia perderà la guerra" e quindi l’invasione lanciata dal Cremlino non avrà pagato, secondo Stoltenberg. "Tutti sono a favore della pace, ma dobbiamo anche renderci conto che l'unico modo per raggiungerla è fare in modo che l'aggressore non vinca". Il tavolo dei negoziati è "legato alla situazione sul campo di battaglia", ha rilevato il segretario generale, secondo cui "può sembrare un paradosso, ma la realtà è che il modo migliore per raggiungere una pace duratura è fornire sostegno militare all'Ucraina. Perché in questo modo il presidente Putin capirà che non può raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia, che deve sedersi e negoziare” e fare “concessioni serie, per avere una pace duratura". Un punto di vista sostenuto anche dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, secondo cui “senza giustizia non c’è pace” e giustizia “significa indipendenza del territorio ucraino”.
Alla riunione odierna ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che rispetto al messaggio lanciato in precedenza alla Nato, quello di “armi, armi, armi”, ha chiesto stavolta di agire “più rapidamente” con le forniture di armamenti. “La guerra va avanti. Abbiamo dimostrato che possiamo vincere la Russia. Le decisioni sull’invio di armi devono essere fatte più rapidamente e le armi devono essere consegnate più rapidamente”, ha proseguito il ministro. “I trasformatori, generatori e altro sono molto importanti, abbiamo anche bisogno della difesa aerea, di (sistemi) Patriot. Se abbiamo una difesa aerea possiamo proteggere le infrastrutture dagli attacchi russi”, ha detto Kuleba. In questo contesto, secondo Stoltenberg, i Paesi Nato stanno discutendo in merito alla fornitura di sistemi missilistici Patriot all'Ucraina. "Per farlo dobbiamo garantire la fornitura di pezzi di ricambio, la possibilità di effettuare la manutenzione dei sistemi e anche delle munizioni. Perché una delle grandi sfide che dobbiamo affrontare ora è assicurarci che questi sistemi funzionino in modo efficace", ha spiegato. Sostegno pratico e politico vanno "di pari passo, perché ampliando il sostegno pratico ci stiamo impegnando più da vicino con l'Ucraina", cercando di portare le forze militari di Kiev al livello di quelle degli alleati, ha ricordato Stoltenberg.
Nel corso delle discussioni odierne i temi non si sono limitati alle questioni militari. Di fronte agli attacchi russi contro le città e le infrastrutture ucraine, Stoltenberg ha ribadito la necessità di agire con urgenza per impedire che la mancanza di riscaldamento, elettricità e acqua potabile incida pesantemente sulla situazione umanitaria nel Paese, dal momento che Mosca sta usando “l’inverno come arma”. La Russia vuole lasciare l’Ucraina “al freddo e al buio” durante l’inverno, ha aggiunto Stoltenberg. Sul tema è intervenuto anche Tajani, secondo cui l’Italia ha già fatto molto per tutelare la rete infrastrutturale e elettrica in Ucraina. “Abbiamo già inviato cinque gruppi elettrogeni, circa 51 tonnellate di materiale elettrico di varia natura e 400 commutatori automatici, tutto materiale che serve per tenere in vita la rete che trasporta elettricità in Ucraina”, ha detto Tajani. Il ministro ha poi annunciato la disponibilità di mettere a disposizione la Protezione civile, un’eccellenza italiana, “per fornire il nostro saper fare, la nostra esperienza”, per aiutare “tutti gli sfollati” e intervenire nella ricostruzione della rete elettrica, al fine di “impedire che il ‘Generale inverno’ venga utilizzato dai russi per fare danno alla popolazione civile a fare danno all’Ucraina”, incrementando i flussi migratori verso altre nazioni. “Dobbiamo assolutamente fare in modo di fornire” tutto il sostegno di cui sono capaci le nazioni europee, ha aggiunto Tajani. (Rob)
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