Tripoli, 07 feb 10:14 - (Agenzia Nova) - Da quasi un anno la Libia è spaccata tra due coalizioni politiche e militari rivali: da una parte il Governo di unità nazionale con sede a Tripoli del premier Abdulhamid Dabaiba, riconosciuto dalla Comunità internazionale e appoggiato dalla Turchia; dall’altra il governo di Bashagha, di fatto un esecutivo parallelo basato in Cirenaica, inizialmente sostenuto da Egitto e Russia ma ormai sempre più abbandonato a sé stesso dopo i tre tentativi (tutti falliti) di insediarsi nella capitale manu militari. Il cessate il fuoco raggiunto dal Comitato militare 5+5 nell'ottobre del 2020 regge, ma i mercenari e i combattenti stranieri portati da Russia e Turchia sono ancora sul terreno. La produzione petrolifera è stabile a 1,2 milioni di barili di petrolio al giorno, mentre le esportazioni di gas verso l'Italia sono pari a 7 milioni di metri cubi al giorno circa. La Libia, infine, rappresenta la principale piattaforma di partenza dei migranti illegali che tentano di raggiungere le coste europee attraverso la pericolosa rotta del Mediterraneo centrale: poco più della metà degli oltre 100 mila migranti sbarcati in Italia via mare nel 2022 è infatti partito dalle coste di Tripolitania e Cirenaica. (Lit)
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