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Ecuador: oggi referendum su riforma di giustizia, politica e ambiente

Quito, 05 feb 10:36 - (Agenzia Nova) - Si tiene oggi in Ecuador il referendum in otto quesiti per la riforma della Costituzione. Tra le altre cose, si discute se introdurre l'estradizione, oggi inesistente, un taglio nel numero dei parlamentari e una restrizione al numero di partiti politici, così come una riforma per rendere autonoma la procura generale. Un opportunità per "sconfiggere il nemico di tutti, la criminalità legata allo spaccio di stupefacenti e alla criminalità organizzata", sostiene il presidente Guillermo Lasso dopo un 2022 segnato da cifre record su indici di delinquenza e morti violente. Parte dei circa 13,4 milioni di elettori saranno anche chiamati ad eleggere organi legislativi ed esecutivi di diverse amministrazioni locali.

Il pacchetto di quesiti si divide in tre gruppi, il primo dei quali si concentra sulla sicurezza, emergenza ben descritta da numerose statistiche uscite negli ultimi mesi. Nel 2022 l'Ecuador ha contato 4.550 morti violente, divenendo - con un indice di 25 omicidi per ogni 100mila abitanti - uno dei più Paesi più violenti dell'America Latina. Il quesito più reclamizzato è quello che potrebbe far cadere l'articolo 79 della Costituzione, rendendo possibile l'estradizione "di ecuadoriani che abbiano commesso reati" di criminalità organizzata internazionale, "attraverso processi rispettosi di diritti e garanzie". Un cambio che si preannuncia epocale, dopo 80 anni in cui l'estradizione non era permessa. Ad oggi, l'Interpol è sulle tracce di 222 ecuadoriani a seguito delle richieste fatte da 17 Stati per reati di narcotraffico, gli unici ammessi dal referendum. I detrattori della proposta ne denunciano la portata limitata, ricordando che la criminalità ha radici e conseguenze che vanno oltre lo spaccio.

Il quesito sull'estradizione, che stando ai sondaggi è quello che otterrà il maggior numero di voti favorevoli, e visto dagli analisti come uno strumento in mano al governo per "orientare" l'intera tornata referendaria in favore del "sì". Un modo con cui l'esecutivo e lo stesso presidente Lasso potrebbero ottenere nelle urne quel consenso che un parlamento diviso e senza una chiara maggioranza governativa non riesce a garantire. Con il secondo quesito, il governo intende consegnare alla Procura il potere di selezionare, promuovere e bocciare i magistrati e funzionari, competenza sin qui esercitata dal "Consejo de la Judicatura": a questo organo terzo si imputano infatti i ritardi nelle nomine di almeno 600 funzionari utili al funzionamento della giustizia.

Il secondo gruppo di quesiti insiste sul "rafforzamento della democrazia". Si parte dal quesito che taglia il numero di parlamentari, modificando il criterio di rappresentatività. Ad oggi l'organo legislativo monocamerale dispone di 137 deputati e stando al censimento della popolazione compilato nel 2022, con i criteri attuali, tale numero dovrebbe salire a circa 152. Con la riforma referendaria si introdurrebbe l'elezione di un deputato per ciascuna provincia, più uno per ogni 250mila abitanti, due deputati nazionali per ogni milione di abitante, e uno ogni 250mila ecuadoriani all'estero. Il tutto per un totale di circa cento deputati.

L'idea del governo è quella di correggere le "distorsioni" nella rappresentatività in favore di una maggiore "uguaglianza" nella formazione della volontà popolare. Con la domanda numero quattro si propone di eliminare i "movimenti politici" i cui affiliati siano in numero minore dell'1,5 per cento degli iscritti all'anagrafe elettorale. Una sforbiciata destinata a colpire le 272 entità, ma non i partiti veri e propri, per limitare lo spazio di manovra a forze minori nella costruzione di alleanze elettorali, estremamente friabili una volta chiuse le urne.

Il pacchetto delle riforme politiche è chiuso dai due quesiti che puntano a togliere competenze al Consiglio di partecipazione cittadina e controllo sociale (Cpccs), un organo creato durante i governo "neo-socialisti" dell'ex presidente Rafael Correa, e che l'attuale amministrazione Lasso ha messo da tempo nel mirino. Ad oggi il Cpccs, eletto con suffragio popolare, ha il potere di nomina di 77 autorità. Col referendum si dovrebbe consegnare al Parlamento tanto il potere di selezionare e insediare le autorità, lasciando al Consiglio solo quelle di enti di controllo, quanto quello di formare lo stesso Cpccs. Il governo rimprovera la centralità di un organo in mano a poche persone, e i ritardi nella nomina di decine di funzionari.

L'ultimo segmento di riforme è quello relativo alla protezione dell'ambiente: "il referendum è di tutti e deve comprendere anche nostra madre natura", ha spiegato Lasso. Il quesito numero sette prevede la creazione di un sistema di protezione delle risorse idriche come parte del più ampio sistema nazionale delle aree protette. Con l'ultima domanda si chiede agli ecuadoriani il consenso per concedere benefici, in termini di compensazione, a persone, comunità, popoli e nazionalità che forniscono aiuto alla creazione di servizi ambientali. Alle urne, verranno inoltre eletti 23 prefetti provinciali, con gli annessi vice, i sindadi di 221 comuni, 868 consiglieri comunali e altre cariche di enti locali. (Brb)
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