Roma, 30 gen 13:15 - (Agenzia Nova) - Il Movimento 5 stelle chiede al governo, anche in vista del nuovo decreto aiuti annunciato dal ministro Giorgetti, di prevedere un contributo di solidarietà sugli ingenti extraprofitti messi a segno dalle aziende del comparto armi che hanno approfittato del conflitto in corso. Lo ha dichiarato il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5s. “Dopo il flop del contributo sugli extraprofitti energetici del precedente governo Draghi, con poco più di due miliardi di gettito incassati sugli oltre 10 attesi – ha proseguito –, l'attuale esecutivo a parole si è detto favorevole a puntare su nuovi contributi sugli extraprofitti dei settori che più si sono arricchiti in questa fase di difficoltà per milioni di cittadini italiani ed europei. Ne è scaturito, in Legge di bilancio, un nuovo prelievo sugli extraprofitti energetici che però, se tutto va bene, porterà in dote solo 2,5 miliardi di euro. Insomma, pochi spiccioli rispetto ai sacrifici richiesti ai cittadini”. “Durante l'esame della Manovra – ha sottolineato – il governo non ha voluto nemmeno lontanamente prendere in considerazione la nostra proposta di estendere il contributo agli extraprofitti dei settori farmaceutico e assicurativo. Nel frattempo, nei giorni scorsi, il premio Nobel per l'economia, Joseph Stiglitz, in qualità di co-presidente della Commissione indipendente sulla tassazione delle società internazionali, è tornato a invocare con forza forme di tassazione dei cosiddetti 'windfall profits', i profitti inaspettati e straordinari che senza dubbio hanno gonfiato anche i conti delle società del comparto difesa grazie al conflitto innescato dall'aggressione russa all'Ucraina”. Il Movimento 5 stelle, ha continuato Turco, “propone quindi di reperire risorse, da mettere a disposizione di cittadini, famiglie e imprese, anche dalle aziende del settore delle armi. E non vogliamo certo credere che un ostacolo alla presa in considerazione della nostra proposta sia la presenza nel governo di un ministro, come Guido Crosetto, che fino a qualche mese fa è stato a capo della lobby delle aziende della difesa. Lui stesso, del resto, ha escluso ogni conflitto d'interessi”. “Confidiamo anzi – ha concluso – che l'esecutivo voglia sfruttare questa opportunità per dimostrare di saper essere ciò che finora non è stato capace di essere, ovvero forte con i forti, non solo forte con i deboli". (Rin)
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