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Iran: Khamenei, ogni rivoltoso “deve essere punito”, negoziati con Usa "non risolveranno nulla" (3)

Teheran, 26 nov 2022 12:45 - (Agenzia Nova) - La guida suprema iraniana, a cui sono dedicati molti degli slogan scanditi nelle proteste come “morte al dittatore”, ha lanciato anche un duro attacco nei confronti di coloro che sostengono, anche tra l’establishment iraniano, il dialogo con i manifestanti. "La grande voce della nazione è risuonata il 4 novembre (nelle manifestazioni filogovernative), e durante i funerali del (generale Qassem) Soleimani (assassinato nel gennaio 2020 in un raid statunitense in Iraq). Questa enorme folla era la voce della nazione iraniana", ha affermato Khamenei. Nel suo discorso, la guida suprema dell’Iran ha inoltre ricordato i basij deceduti durante le rivolte: "Hanno sacrificato le loro vite per proteggere le persone dai rivoltosi. La presenza dei basij dimostra che la rivoluzione islamica è viva". Lo scorso 23 novembre, il viceministro degli Esteri dell’Iran, Ali Bagheri Kani, ha fornito per la prima un bilancio delle forze di polizia decedute durante gli scontri con i manifestanti, in un’intervista rilasciata all’emittente indiana “Ndtv” durante una visita ufficiale in India. Finora, il regime non ha mai fatto un bilancio delle vittime civili frutto della violenta repressione effettuata dal regime. Secondo una stima dell’agenzia di stampa degli attivisti iraniani “Human Rights Activists News Agency” (Hrana), almeno 448 manifestanti sono stati uccisi, tra cui 63 minori in oltre due mesi di proteste, mentre le persone arrestate sarebbero oltre 18 mila. La magistratura iraniana ha condannato a morte almeno sei manifestanti e migliaia sono stati incriminati per il loro ruolo nei disordini. (Res)
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