Tunisi, 08 mar 2018 16:31 - (Agenzia Nova) - Segnali positivi arrivano da Gabes, strategico bacino minerario nel cuore della Tunisia, dove è ripresa la produzione di fosfati dopo un blocco di circa 45 giorni in seguito al blocco dei giovani disoccupati. Preoccupa invece la situazione a Tataouine, nel profondo sud del paese, dove potrebbero riprendere le proteste ad El Kamour, uno dei principali snodi per la distribuzione del petrolio estratto in Tunisia. Il coordinamento dei manifestanti lamenta il mancato rispetto di un accordo raggiunto il 16 giugno 2017 al termine di settimane di proteste culminate con la morte di un giovane investito da un’auto della polizia durante lo sgombero di un sit-in permanente a El Kamour. I manifestanti promettono nuove azioni se non sarà raggiunto almeno l’80 per cento degli obiettivi prefissati negli accordi dello scorso anno: ovvero 1.000 assunzioni nelle compagnie petrolifere nel giugno 2017; altre a 500 assunzioni entro la fine del 2018; 1.000 assunzioni in aziende ambientali; 1.000 assunzioni supplementari da gennaio 2018; un fondo di investimento per lo sviluppo regionale di 50 milioni di dinari (16,98 milioni di euro). (segue) (Tut)
© Agenzia Nova - Riproduzione riservata