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Shoah: ministro Esteri polacco, dopo decisione governo austriaco campo di Gusen sarà luogo delle memoria

Varsavia, 15 mag 2021 13:11 - (Agenzia Nova) - L'orrore dei campi di sterminio non deve essere dimenticato. Lo ha affermato il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau nelle sue dichiarazioni in occasione delle celebrazioni della liberazione dei campi che quest'anno si svolgono oggi a Gusen e domani 16 maggio a Mauthausen. "Settantasei anni fa, il 5 maggio 1945, l'Esercito americano liberò il campo di concentramento di Gusen. Quello che ha visto era inimmaginabile. Gusen, chiamata dai suoi detenuti 'la porta dell'inferno', al suo apice tenne imprigionate 70 mile persone di diverse decine di nazionalità. Condannati a un lavoro quotidiano massacrante e vittime di trattamenti brutali, solo circa 20.000 di loro sopravvissero fino al giorno della liberazione. Per la Polonia è un luogo eccezionale, simbolo del martirio dell'intellighenzia polacca. Oggi, rimangono solo labili tracce degli orrori qui perpetrati", ha detto Rau. "Le pietre possono tacere, ma non il testamento degli ex prigionieri, la cui memoria è stata preservata per anni dalle comunità locali. Recentemente anche il governo austriaco si è impegnato nella tanto attesa commemorazione dell'ex campo. Dopo molti decenni, abbiamo motivo di creder che finalmente essa si verificherà. Ex prigionieri, di cui solo pochi sono rimasti ancora in vita, e insieme a loro, Polonia e altri paesi, invocano costantemente, da anni, una dignitosa commemorazione delle vittime del campo di Gusen", ha aggiunto. "Pertanto, la decisione della Repubblica di Austria di acquisire i primi terreni da proprietari privati costituisce una apertura alla realizzazione degli annunci precedenti. E' un passo importante verso la salvaguardia delle tracce storiche ancora permanenti e verso la creazione a Gusen di un vero e proprio luogo commemorativo, nonché di un centro di educazione e di incontro per i giovani. È un nostro obbligo morale nei confronti sia dei prigionieri che delle generazioni future", ha concluso il capo della diplomazia di Varsavia. (segue) (Res)
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