Beirut, 26 feb 15:00 - (Agenzia Nova) - Il presidente di Crdp, Georges Nohra, ha aggiunto: "Le parole sono farfalle che volano e si muovono per far incontrare le civiltà, che poi interagiscono le une con le altre. Le parole portano con la loro forza e la loro fragilità un po' di storia e di geografia, unendo le diverse rive del Mediterraneo, per ricucire quel vestito color porpora, lacerato dalle avidità, dai conflitti e dalle guerre". Secondo il presidente di Crdp, "le lingue e le parole sono messaggeri di dialogo, di comunicazione e di pace. Ma in questo nostro mondo, così difficile, a volte si contraddicono, tradendo la loro missione e diventando messaggeri di colonialismo e di dominazione". "Nel nostro piccolo Paese, provato da un lungo periodo di crisi, e nelle scuole pubbliche, attraversate da problemi e sfide, i giovani hanno già le loro lingue e le loro parole che vanno a braccetto con i tempi moderni, ma vogliono comunque imparare nuove lingue che il nostro Mediterraneo ha cullato per diversi secoli, perché sono consapevoli che esse rappresentano la chiave per uscire dall'oscurità dell'estremismo e dell'ignoranza". "Queste lingue sono lo strumento per costruire nuovi ponti per se stessi, per tutti noi, per la scuola, per il Paese, per il mondo intero", ha proseguito. La conoscenza delle lingue "permette di volare, e così, l'interazione tra diverse culture e civiltà continua, facendo sì che il filo che le unisce da migliaia di anni non si spezzi e resti in buone mani che ringraziamo tanto. Ringraziamo quindi tutti coloro che insegnano una lingua perché essa diffonde una cultura e apre nuove porte", ha concluso. (Res)
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