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Usa: Biden annulla ordini esecutivi Trump su visti d'ingresso, città e architettura federale

New York, 25 feb 2021 01:15 - (Agenzia Nova) - Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha annullato una serie di misure legislative portate avanti dal suo predecessore, Donald Trump. Lo riferisce il quotidiano “The Hill”, sottolineando che le nuove disposizioni riguardano la revoca di alcuni divieti sui visti d’ingresso negli Usa, l’annullamento di un ordine esecutivo riguardante gli standard dell'architettura federale e la revoca di un memorandum che chiedeva potenziali tagli ai finanziamenti per le città che, durante l’estate del 2020, sono state protagoniste delle proteste nate sull’onda del movimento “Black Lives Matter”. Nel mese di settembre scorso, Trump ha firmato un promemoria di cinque pagine in cui ordinava ai capi delle agenzie federali di presentare un rapporto dettagliato sui fondi federali destinati a città come a Seattle, Portland, New York e Washington Dc, con l’idea di tagliare questo tipo di finanziamento.

Gli standard architettonici fanno riferimento ad un ordine che Trump ha firmato lo scorso dicembre intitolato "Promuovere la bella architettura civica federale" in cui dichiarava che gli edifici federali "dovrebbero elevare e abbellire gli spazi pubblici, ispirare lo spirito umano, nobilitare gli Stati Uniti e ottenere il rispetto del pubblico in generale". Biden ha inoltre annullato un’iniziativa di Trump - prorogata due volte – per la sospensione di tutta una serie di tipologie di visto d’ingresso negli Usa. L'ex presidente aveva esteso tali restrizioni fino alla fine di marzo prima di lasciare l'incarico. L'amministrazione Trump ha sempre sostenuto che i divieti di visto erano necessari durante la pandemia di coronavirus per garantire che i lavoratori Usa fossero protetti mentre l'economia si stava lentamente riprendendo. Ma nel revocare la misura, Biden ha sostenuto che in realtà tali restrizioni danneggianoo il paese non solo per la separazione di membri della stessa famiglia ma anche per i danni arrecati alle industrie degli Stati Uniti che “utilizzano talenti da tutto il mondo", ha spiegato il presidente. (Nys)
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